Ancora due turni e poi per la Amatori Pescara torneranno i playoff. Un momento della stagione che non porta alla memoria nessun ricordo fresco: nel 2016 gli abruzzesi hanno solo eliminato contro pronostico Campli, fatto fuori a sorpresa San Severo, fatto soffrire Montegranaro, fatto impazzire i tifosi, ribaltato ogni possibile fattore campo. Ora per due settimane sarà un testa a testa con San Severo per la quarta posizione, poi in zona Pala Elettra sarà tempo di post-season.
Le ultime due giornate di campionato devono ancora dare risposte, ma dopo la finale raggiunta lo scorso anno in tanti si aspettavano qualcosa in più dall'Amatori. Il primo a non essere soddisfatto è l'allenatore Giorgio Salvemini: "Dopo un campionato intero la classifica rispecchia quello che è stato espresso nell’anno. Non è il valore assoluto delle formazioni, perchè ci sono infortuni, potenziale inespresso e tante altre cose: di variabili ce ne sono tante che possono influenzare i risultati. Ad ogni modo, non sono contento di arrivare quarto o quinto perchè abbiamo lasciato tanti punti per strada e non parlo delle sfide dirette. Avremmo dovuto essere più lineari: abbiamo fatto undici vittorie consecutive e poi siamo passati da secondi a quinti, serve continuità. Essere continui nei periodi e nelle partite, questo vuol dire diventare maturi".
La continuità Pescara la sta sicuramente dando con il suo progetto tecnico, con coach Salvemini al suo terzo anno sulla panchina abruzzese. Il nativo di Chieti è arrivato nell'estate del 2014 e ha ancora un anno di contratto: "Sono orgoglioso di allenare Pescara, qui c’è un'idea di progetto, c’è confronto quotidiano. Nel mio primo anno abbiamo rivoluzionato tutto, siamo partiti da un gruppo molto giovane con 3 o 4 giocatori di esperienza. Abbiamo raggiunto subito la semifinale, poi l'anno scorso siamo arrivati in finale. Quest’anno siamo stati presi dall'entusiasmo delle 3000 persone che sono venute al palazzetto nei playoff scorsi e abbiamo fatto la squadra mantenendo un alto tasso di 'pescaresità'. Persi Timperi e Di Fonzo, abbiamo preso dei giocatori di qui, che sono di ritorno dopo aver fatto altre esperienze. La volontà è quella di creare un nucleo di gente attaccata alla società e alla città. Provare a raggiungere obiettivi importanti con solo 3 o 4 giocatori che vengono da fuori è qualcosa di molto difficile e insolito".
Rimini e Campli (ultimi impegni della regular season) diranno all'Amatori Pescara se la piazza conclusiva sarà la quarta o la quinta, con uno sguardo ai risultati di San Severo. Nel 2015-2016 la stagione regolare degli abruzzesi terminò proprio con la quinta posizione, ma coach Salvemini resta concentrato sull'attualità: "L'anno scorso siamo entrati nei playoff con 14 vittorie conscecutive, questo ci ha dato tanta forza mentale. Questa stagione abbiamo avuto sempre il ricordo di quanto fatto lo scorso anno, dobbiamo togliercelo dalla testa. Quando ce lo siamo dimenticati abbiamo fatto 11 vittorie di seguito. Credo comunque che per come siamo costruiti siamo più proiettati alla post-season che alla stagione regolare, sia per un discorso di lunghezza che per esperienza, in serie lunghe avere 10 giocatori di rotazione può aiutare. In caso arrivassimo quinti avremmo subito lo sfavore del campo ma nel 2016 abbiamo ribaltato quel fattore 3 volte, abbiamo una storia alle spalle che ci permette di giocare anche fuori casa con forza mentale. Questa sarà una post-season ancora più piena di incognite, bene o male con le squadre del tuo girone sai già che pallacanestro devi giocare perchè le hai incontrate, mentre quelle del girone C le abbiamo solo viste".
Anche nell'altro raggruppamento la situazione di classifica non è ben definita e sono diverse le possibili avversarie di Pescara al primo turno: "Ci sono tante belle squadre. Palestrina, Valmontone, ci sono formazioni molto ben allenate. Sia Origlio che Lulli sono molto bravi, così come lo è l'allenatore di Cassino". Il confronto che più stimola il coach della Amatori non sarà comunque possibile ai quarti di finale: "Più avanti possibile nei playoff mi piacerebbe sfidare Ciccio Ponticiello, Napoli è una squadra che ha dimostrato le sue capacità ma si vede anche il lavoro di manico. Stimo tanto Francesco, spesso andiamo insieme a fare gli esami ai giovani allenatori, ogni tanto passiamo la serata a parlare di basket. Mi piacerebbe incontrarlo e mi piacerebbe incontrarlo più avanti possibile".
Le ultime due giornate di campionato devono ancora dare risposte, ma dopo la finale raggiunta lo scorso anno in tanti si aspettavano qualcosa in più dall'Amatori. Il primo a non essere soddisfatto è l'allenatore Giorgio Salvemini: "Dopo un campionato intero la classifica rispecchia quello che è stato espresso nell’anno. Non è il valore assoluto delle formazioni, perchè ci sono infortuni, potenziale inespresso e tante altre cose: di variabili ce ne sono tante che possono influenzare i risultati. Ad ogni modo, non sono contento di arrivare quarto o quinto perchè abbiamo lasciato tanti punti per strada e non parlo delle sfide dirette. Avremmo dovuto essere più lineari: abbiamo fatto undici vittorie consecutive e poi siamo passati da secondi a quinti, serve continuità. Essere continui nei periodi e nelle partite, questo vuol dire diventare maturi".
La continuità Pescara la sta sicuramente dando con il suo progetto tecnico, con coach Salvemini al suo terzo anno sulla panchina abruzzese. Il nativo di Chieti è arrivato nell'estate del 2014 e ha ancora un anno di contratto: "Sono orgoglioso di allenare Pescara, qui c’è un'idea di progetto, c’è confronto quotidiano. Nel mio primo anno abbiamo rivoluzionato tutto, siamo partiti da un gruppo molto giovane con 3 o 4 giocatori di esperienza. Abbiamo raggiunto subito la semifinale, poi l'anno scorso siamo arrivati in finale. Quest’anno siamo stati presi dall'entusiasmo delle 3000 persone che sono venute al palazzetto nei playoff scorsi e abbiamo fatto la squadra mantenendo un alto tasso di 'pescaresità'. Persi Timperi e Di Fonzo, abbiamo preso dei giocatori di qui, che sono di ritorno dopo aver fatto altre esperienze. La volontà è quella di creare un nucleo di gente attaccata alla società e alla città. Provare a raggiungere obiettivi importanti con solo 3 o 4 giocatori che vengono da fuori è qualcosa di molto difficile e insolito".
Rimini e Campli (ultimi impegni della regular season) diranno all'Amatori Pescara se la piazza conclusiva sarà la quarta o la quinta, con uno sguardo ai risultati di San Severo. Nel 2015-2016 la stagione regolare degli abruzzesi terminò proprio con la quinta posizione, ma coach Salvemini resta concentrato sull'attualità: "L'anno scorso siamo entrati nei playoff con 14 vittorie conscecutive, questo ci ha dato tanta forza mentale. Questa stagione abbiamo avuto sempre il ricordo di quanto fatto lo scorso anno, dobbiamo togliercelo dalla testa. Quando ce lo siamo dimenticati abbiamo fatto 11 vittorie di seguito. Credo comunque che per come siamo costruiti siamo più proiettati alla post-season che alla stagione regolare, sia per un discorso di lunghezza che per esperienza, in serie lunghe avere 10 giocatori di rotazione può aiutare. In caso arrivassimo quinti avremmo subito lo sfavore del campo ma nel 2016 abbiamo ribaltato quel fattore 3 volte, abbiamo una storia alle spalle che ci permette di giocare anche fuori casa con forza mentale. Questa sarà una post-season ancora più piena di incognite, bene o male con le squadre del tuo girone sai già che pallacanestro devi giocare perchè le hai incontrate, mentre quelle del girone C le abbiamo solo viste".
Anche nell'altro raggruppamento la situazione di classifica non è ben definita e sono diverse le possibili avversarie di Pescara al primo turno: "Ci sono tante belle squadre. Palestrina, Valmontone, ci sono formazioni molto ben allenate. Sia Origlio che Lulli sono molto bravi, così come lo è l'allenatore di Cassino". Il confronto che più stimola il coach della Amatori non sarà comunque possibile ai quarti di finale: "Più avanti possibile nei playoff mi piacerebbe sfidare Ciccio Ponticiello, Napoli è una squadra che ha dimostrato le sue capacità ma si vede anche il lavoro di manico. Stimo tanto Francesco, spesso andiamo insieme a fare gli esami ai giovani allenatori, ogni tanto passiamo la serata a parlare di basket. Mi piacerebbe incontrarlo e mi piacerebbe incontrarlo più avanti possibile".
Lorenzo Siggillino
