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La Leggenda dei Quattro Re

Serie A Lega Calcio a 8 2016/2017 | News


19/06/2017

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Serie A

C’è un momento in cui noi della redazione per forza di cose dobbiamo provare a lavorare di fantasia. Sì, quel tempo in cui la realtà che vivi si racconta da sola ed ogni parola aggiunta per spiegarla ha il sapore del “già detto”, ti senti leggero a chiudere gli occhi ed immaginare, quegli eroi che per noi sono i protagonisti della Lega Calcio a 8 a tutti i livelli, sotto altre vesti. Provi a paragonarli ai miti del calcio a 11 che fu, o ad includerli in un fumetto costruito su misura per loro. Poi - tra i racconti popolari che si tramandano da generazioni - ti capita di orecchiarne uno che s’accosta perfettamente a loro, per i mille motivi che sotto spiegheremo.


Quando alcuni momenti segnano una spaccatura all’interno di una storia o di un racconto, si usa anteporre il prefisso “ante” (avanti) e “post” (dopo) per numerare gli anni avanti ed indietro a quel dato evento. Senza voler sconfinare nel “sacro”, crediamo a ragione che un’intera stagione senza sconfitte, corredata da tutti i trofei messi in palio ben incastrati in bacheca in mezzo a tutti gli altri, sia degna di poter porre un’ideale “bandierina” nel 16 Giugno del 2017. Il Cotton Club è Campione d’Italia per la terza volta consecutiva su tre partecipazioni ad una Serie A della Lega Calcio a 8 che ha letteralmente cambiato vento - dentro e fuori - da 1000 giorni (e più ndr).


Affiancare il tricolore alla Regular Season ed alla Coppa Italia conquistate era impresa già riuscita nell’anno del Battesimo, quando la neopromossa squadra di Giuseppucci vinse tutto prendendosi anche le simpatie del pubblico, che assegnò con un plebiscito i premi individuali ai vari Pinna, Santarelli e Zamperini.

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T’aspetti che ad impresa ripetuta, con tutti i record annessi e connessi, se non si tratterà di plebiscito poco ci mancherà...invece no. Esattamente come l’anno scorso (vinte “solo” Regular Season e Scudetto), nessun elemento “singolo” della rosa del Cotton Club viene selezionato per gli ambitissimi premi individuali consegnati sul palco della Finale. Alla dietrologia ed alle varie domande correlate abbiamo il diritto ed il dovere di non prendere parte, noi che amiamo esclusivamente stropicciarci gli occhi ed applaudire, come accade quando ti trovi davanti a qualcosa di più grande di te, delle tue parole, della tua conoscenza.

Era però troppo forte la spinta della fantasia da non provare a disegnare - in una dimensione parallela non troppo lontana dalla realtà - un mondo in cui le Leggende si siano prese di forza anche quei premi individuali che critica e Lega hanno dirottato verso altri (giustificatissimi ndr) lidi. Allora eccoli “I Quattro Re”, determinanti come il ruolo degli U.S.A. nella Seconda Guerra Mondiale, appassionati quanto forse nemmeno loro sanno, forti come in fondo tutti sappiamo.

I “Quattro Re” delle carte francesi da poker nel credo popolare rappresenterebbero quattro leggendari sovrani capaci di costruire imperi sconfinati rimasti negli libri di storia, così come i record della stagione 2016/2017.

ZAMPERINI E’ CARLO MAGNO - Il Re di Cuori sarebbe quindi Carlo Magno, imperatore che per primo comprese come fosse fondamentale, nel governo di un impero, il ruolo dell’istruzione. Ora penserete: “Cosa bevono dalle parti della redazione per accostare “Capitan Zampe” a qualsiasi cosa riguardi una scuola?” Beh, per scuola in senso lato tanti concetti possono essere intesi: ascoltate le parole del Pallone d’Oro 2014/2015 in merito ad una cultura della sconfitta e dello sport da estendere verso avversari e compagni, per lui che si sente un po’ (a ragione ndr) un fratello od uno zio maggiore per tanti giocatori. La voglia di vincere sempre al primo posto, ci mancherebbe altro, ma alzi la mano chi non intraveda nelle parole di Zamperini una forte volontà di “ricostruzione” della propria immagine, che non può prescindere da un comportamento esemplare anche a fronte del ritiro degli “Avversari Scudetto” dal campo.


PICCHERI E’ RE DAVID - Vogliamo dirvi la verità, il primo accostamento sovvenuto nella nostra mente stanca da una lunghissima stagione è stato il seguente: Piccheri è il Re di Picche. Leggendo poi però il nome di Re David e molti tratti del suo carattere, abbiamo trovato altre attinenze all’unico allenatore nella storia della Lega Calcio a 8 ad uscire imbattuto in un’intera stagione. Troviamo nella descrizione biblica un carattere complesso, scontroso e controverso, capace di tutto e del contrario di tutto, con l’eterna capacità di conoscere i propri limiti e riconoscere istantaneamente i propri errori. Quando parli con Piccheri hai ogni volta la sensazione che preferirebbe soggiornare a vita in un eremo a 3000 metri pur di non stare a sentire una parola di più. Quando provi a contraddirlo in materia calcistica, dove soffre del binomio proprio dei genionniscienza & infallibilità”, dà alle tue parole lo stesso peso che darebbe loro il Papa se provassi ad insegnargli qualcosa in materia religiosa. Piccheri come David, che volle sfidare Golia senza armature particolari ma con la sola protezione delle sue vesti, ama sbagliare con le proprie idee, pur di non trovare compromessi con quelle altrui. Chi gli può dar torto? Pochi, forse zero, come il numero delle cadute dei suoi ragazzi dalla 1a giornata ad oggi. Praticamente Piccheri è seduto su una Panchina d’Oro da inizio anno, senza essersene mai colpevolmente accorto.


SANTARELLI E’ GIULIO CESARE - Lavoriamo tanto di fantasia, è vero. Anche perchè Santarelli, che detiene nella Lega il record di trofei vinti ai calci di rigore, più che il Re di Quadri (appunto Giulio Cesare) assomiglia molto più al Re di Coppe. Una connessione, nemmeno troppo velata col celeberrimo personaggio della storia romana, noi l’abbiamo comunque trovata. Come Giulio Cesare sfidò le collusioni del Senato Romano varcando il Rubicone, Santarelli viceversa anzichè attraversare un confine ne ha disegnato uno tra la linea alle sue spalle (quella di porta) e gli avversari, che hanno dovuto arrendersi negli ultimi tre anni a due principali leggiSantarelliane”:
-il Cotton chiude con la miglior difesa del campionato (sempre accaduto dall’arrivo in A, lo scorso anno in Regular Season a parimerito con Goldbet);
-Almeno un trofeo l’anno è stampato sul Guantone di un Santarelli decisivo ai rigori (Coppa Italia 2014/2015, Scudetto 2015/2016, Coppa Italia 2016/2017).


Il Guanto di Santarelli è diventato a questo punto d’oro per colpa dei trofei vinti, con buona pace del portierone del Cotton che a gran voce ha reclamato anche quello assegnato dai colleghi


ARTISTICO E’ ALESSANDRO MAGNO - Il Re di Fiori sarebbe dunque Alessandro Magno, condottiero e “principe” del più grande impero che la storia ricordi. La sua parabola, fulminante e struggente, ricorda un po’ la storia del mancino più pazzo della Serie A della Lega Calcio a 8, che sembrava aver esaurito talento e bravate già in gioventù, quando una condotta comportamentale non all’altezza ha privato il calcio italiano di un probabilissimo “crac” su scala europea. Dal nome di Alessandro Magno e dalla sua proverbiale risolutezza associata al mito del “nodo gordiano”, arriva l’accostamento a Mario Artistico. Quando una questione diventa troppo intricata da risolvere, quando troppe voci s’accavallano alla ricerca della verità e della ragione, basta un colpo di spada, unico ed irripetibile, a mettere d’accordo tutti su un assunto: “Quello è il Re, lui decide e delibera in nome di tutti”.

Il Pallone d’Oro di Artistico s’è infilato all’angolino del palo alla destra di De Bernardo, lui non lo sa, ma in fondo tutti sanno che è così.


IL QUINTO RE - Ops, quasi dimenticavamo: c'è un altro Re, il Quinto, che con le carte da giuoco c'entra poco ma che possiede il dono (ultra-terreno ndr) di mettere d'accordo gli altri 4, essendo ascoltato e compreso, sia nella quiete che nella furia. Trattasi di Christian Conti, mediano in finale ma centrale di difesa nella vita. La frase della stagione, che riassume un po' tutta la filosofia della squadra, che cerca l'eccellenza tramite la semplicità...
Barbarella, reo di tentare la via del gol con troppa leziosità, si sente gridare con tono guerresco dalla panchina tali parole: <<Barbaaaaaa! Mangia il pollo con le maniiiiii>>.

E a chi dovesse chiedere invece a Conti come si mangi la minestra della nonna, lui risponderà più o meno così:


Indipendentemente dal concorso di fantasia e caldo, che regalano anche alla mente più lucida attimi d’appannamento, siamo sicuri che anche voi crediate alla storia dei “Quattro Re”.

A proposito, che ci crediamo o meno, a loro non importerà comunque un granchè.

Matteo Acciaccarelli


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