Non si trattava dunque solo di una chiacchiera da bar buttata a caso davanti ad un cocktail con ombrellino in una qualsiasi notte di mezz’estate. La madre di tutte le bombe di Calciottomercato (e non ce ne vogliano appassionati e protagonisti d’ogni dove) esplode fragorosa sul finire di Luglio: Matteo Monteforte, il Pallone d’Oro della Lega Calcio a 8 2015/2016 cambia casacca, svestendo il blucerchiato Goldbet ed indossando ufficialmente la divisa del Cotton Club per la Serie A 2017/2018.
Nel mondo della Lega Calcio a 8 in continua crescita ed evoluzione assistiamo di anno in anno a scossoni che sembrano poter cambiare il verso di una storia che - almeno sotto il profilo dei risultati - recita poi da tre anni a questa parte (pressochè) lo stesso finale. Vincere è difficile, continuare a farlo ininterrottamente anche al quarto anno di Serie A, con le tante avversarie che affilano le armi in estate per ridurre il gap, sarebbe impresa proibitiva per chiunque.
Mutuando un termine tanto caro al calciomercato odierno di “altri rossoneri”, il Cotton Club decide perciò di "passare alle cose formali”, assicurandosi i servigi del penultimo Pallone d’Oro della Serie A, quel Monteforte simbolo dell’attacco della rivalissima Goldbet Calcio a 8 nelle ultime due stagioni. Un’attrazione fatale che è esplosa definitivamente quest’estate con la reciproca volontà di Cotton e giocatore di convolare “a nozze”.
La benedizione tecnica e caratteriale del Presidente Giuseppucci viene affiancata anche dall’approvazione di capitan Alessandro Zamperini, che trova quindi in rosa il suo diretto successore nell’albo del Pallone d’Oro della Serie A di Lega.
Le conferme che giungono dal giocatore parlano di una risoluzione diretta e senza strascichi con gli amici della Goldbet Calcio a 8 che tanto ha dato e ricevuto dal giocatore e che si prepara sicuramente a rispondere da Big al colpo dei Campioni d’Italia con altri botti di Calciottomercato, potete starne certi.
Il Cotton Club fa intanto la sua mossa. Uno strappo secco, deciso e volto a lanciare un messaggio chiaro alla concorrenza nella massima serie: per essere il più forte, devi battere il più forte.
Chi ama la Lega non la lascia mai da sola
Alessandro Riccò
