12 a 5 il finale di una sfida in cui non sono mancati colpi da maestro: la Lazio sfodera tutti i suoi assi nella manica (più un jolly con il numero 14) ma la Steaua si dimostra squadra di sostanza, pronta a giocarsi tutto nel girone di ritorno.
UN GIOCO DA MAESTRO – Il recupero della 7a giornata è un’occasione importante per entrambe le squadre, una sorta di regalo di Natale posticipato, perché 3 punti per i biancocelesti sarebbero l’occasione per diventare da sesti terzi in classifica, mentre con un solo punto i campioni del Ciriaci lascerebbero all’Ad Maiora lo sgradito ultimo posto. Il match non sembra mai in discussione perché la Lazio torna in campo come se avesse passato le vacanze alla fonte della giovinezza: mister Benedetti sembra stia riuscendo sempre più ad amalgamare le certezze con i nuovi arrivati e il risultato è una squadra che dialoga, palleggia in velocità e segna ben 12 gol. L’ulteriore fattore positivo è che dall’altra parte non c’era una vittima sacrificale, ma uno Steaua 2005 caparbio e che ha approfittato di ogni sbavatura avversaria. Solo che per avere qualche speranza sarebbero serviti più errori.
MAI IN DISCUSSIONE – La ‘scatenata dozzina’ di gol segnati rende quello dei biancocelesti il secondo miglior attacco del campionato. Ma quello che convince è la maturità dimostrata dalla squadra, che poi era quello che cercava l’allenatore anche dopo quei 3 punti in casa del Cotton che avevano però dato prova di fragilità. La rosa sembra adesso remare tutta verso lo stesso obiettivo e anche i giocatori che partono come seconde linee sono votati alla causa. Lo Steaua, peggior attacco del campionato, può consolarsi per le 5 reti realizzate e per essere rimasta concentrata e determinata in una sfida che poteva trasformarsi in una Caporetto, considerando che c’erano assenze di lusso (quella di Geana Marian su tutte).
HE IS BACK – I cori dei tifosi laziali hanno contribuito ad alimentare una sfida che per la Lazio è stata una vera festa anche per l’esordio di Simone Mirante. L’ex Testaccio, dopo il brutto infortunio al ginocchio sul finire della scorsa stagione, ha finalmente avuto l’occasione di tornare in campo con la nuova compagine alla quale aveva ‘giurato amore’ ancor prima della promozione in Serie A. Emozionato, un po’ spaventato come giusto che sia: ma con l’aiuto dei compagni entusiasti di lui e una classe che rimane quella di sempre il ritorno sui campi della Lega del numero 14 biancoceleste si chiude con un bilancio di un gol, due ‘quasi-gol’ e due assist. Considerando quanto sia capace a spostare gli equilibri, anche questo per mister Benedetti è un regalo niente male.
TOP PLAYER | DOMENICO ANTHONY SAMMARCO – Il 2018 inizia con il botto: il poker di gol segnati lo lancia in classifica marcatori a una sola lunghezza da Flavio Quadraccia. Per la Lazio in questo momento è la chiave di volta: con il 10 in campo la squadra di mister Benedetti è un’altra cosa. Perché puoi trovarlo in profondità oppure viene a prendersi il pallone nella sua metà campo e guida la ripartenza, può battere i corner oppure farsi trovare fuori area per tentare (e riuscire) la conclusione dalla distanza. Sbaglia e regala un gol degli avversari ma 60 secondi dopo si fa trovare davanti a Ionut-Virgiliu e lo batte con un pallonetto. Tra l’altro il dialogo con Mirante sembra tutt’altro che negativo.
Lorenzo Magnanelli