Il rinnovamento ha scandito gli ultimi anni di vita della società di Staibano, che ha salvato la faccia nella stagione passata proprio grazie ad un girone di ritorno affrontato all’insegna del cambiamento. Mentre quella alla quale abbiamo assistito qualche settimana fa si può considerare una vera e propria rivoluzione, una novità anche per chi di metamorfosi se ne intende. Sostituire tutti i componenti della rosa e l’allenatore in un colpo solo è stata una scelta quantomeno coraggiosa e che ha tuttavia, d’altra parte, permesso di tornare a conquistare i tre punti dopo 10 giornate di digiuno. Un rovesciamento radicale guidato da un uomo solo al comando, il presidente, e che ricorda quella rivoluzione russa capeggiata appunto da Lenin. Un’altra rivoluzione ha invece stravolto, sul piano dell’organico, il Tormarancia. Una rivolta differente, che ricorda maggiormente l’esperienza cubana. Tutto è partito da “Fidel” Sacco, “Raul” Cirulli ed “Ernesto” Caterini, quella triade fulcro della storia della squadra di Viale di Tormarancia. Una svolta che ha premiato i granata-nero, e che aveva portato 3 vittorie e un pareggio nelle precedenti quattro uscite. Ciò non è bastato però per evitare la sesta sconfitta della stagione, che incide parecchio negli equilibri della classifica.
I DIECI GIORNI CHE SCONVOLSERO IL COTTINI – Quando parlai, proprio dieci giorni fa, con il Presidente Francesco Staibano di “rinascita Cottini” ammetto di aver nutrito una certa scetticità. Un cambiamento tanto drastico e repentino avrebbe potuto trasformarsi in un suicidio, eppure il bilancio attuale supera le più ottimistiche aspettative. Nelle ultime due settimane sono arrivati 6 punti, che hanno proiettato il Cottini Staibano Gomme dall’ultima alla terzultima posizione.
Come se non bastasse il club di Via di Centocelle ha trovato anche una figura che è sempre mancata: un bomber. I 22 gol in 12 partite, fanno dell’attacco biancoverde il secondo peggiore del campionato. Tuttavia con un giocatore come Matteo Ranzani in rosa depositare il pallone in rete sarà molto più semplice. Il numero 9 ha messo a segno 3 in 2 partite, media che fa ben sperare.
Non a caso i protagonisti assoluti del primo tempo sono proprio i due cannonieri, Ranzani e Mastrosanti, entrambi artefici di una doppietta. Ma la rete più importante è quella di Palermo, quella che regala i tre punti ai padroni di casa e che sancisce la vittoria della rivoluzione leninista di Staibano.
LA GARRA DE GUERRILLAS – Quella garra tanto auspicata da Antonio Sacco & Co. si è sicuramente rivista nelle ultime giornate, permettendo all’Atletico di ottenere buoni risultati. Ciononostante questa sera il Tormarancia si è trovato ancora nella condizione di dover rincorrere e sebbene Mastrosanti sia riuscito a riequilibrare la partita per ben due volte, ai granata-nero non è riuscita l’impresa di ripetere la rimonta di due settimane fa, contro l’Ad Maiora. Rimane il rammarico per non aver bissato il successo dell’andata, poichè vincere anche questa sera avrebbe significato scavalcare Bacci e Bar Cristal e raggiungere il quinto postoin graduatoria.
Cottini e Tormarancia sono dunque la prova provata del fatto che i cambiamenti possano portare una ventata di novità e rigenerare l’entusiasmo ma che, allo stesso tempo, facciano venir meno gli equilibri e le sicurezze. Lo si è notato specialmente nei reparti difensivi che venivano spesso messi in difficoltà dalle scorribande avversarie. Ed è per questo che dopo tanta rivoluzione è arrivato il momento di fare un po’ di ordine.
Emiliano Pirri