Ultimo turno di stagione regolare in A2. Per Latina e Virtus Roma, che si affrontano al PalaBianchini per un derby laziale sempre sentito, due punti in palio che non cambiano la posizione finale di classifica.
Primo Tempo - Ritmi bassi, difese poco energiche e percentuali dal campo che di conseguenza sono molto alte: questo, il riassunto dei primi 20' di gara. I ragazzi di coach Gramenzi, reduci dalla bruciante sconfitta di Trapani arrivata all'ultimo secondo, preferiscono giocare i classici pick and roll e gli schemi per i tiratori che per molte giornate hanno regalato grandi soddisfazioni a tutta alla brigata e, non a caso, Raymond scalda subito la mano e porta avanti i suoi. La Virtus, che ovviamente propone una pallacanestro ben differente, punta sulle transizioni veloci e le penetrazioni dei piccoli: Thomas raggiunge in fretta la doppia cifra e, vista l'assenza di Lee Roberts, si prende il team sulle spalle. Il pubblico, da ambo le parti, incita i propri beniamini senza sosta e il match prosegue sulla linea dell'equilibrio: entrambi i coach, consapevoli che i due punti non siano così fondamentali, lasciano fare ai giocatori senza chiamare mai minuto e allargando di continuo le rotazioni facendo entrare le seconde linee dalla panchina. All'intervallo lungo la Benacquista conduce di sole cinque lunghezze.
Secondo Tempo - I secondi 20' di partita sono ben diversi rispetto ai precedenti, con grande sorpresa di tutti. Latina, che continua a proporre lo stesso filone tattico, vola oltre la doppia cifra di vantaggio grazie al contributo di tutto il roster. I capitolini, invece, smarriscono la freschezza mostrata nel primo tempo e Thomas, comunque sempre pericoloso nell'area dei pontini, si trova a predicare da solo nel deserto. Bucchi questa volta interrompe il gioco per parlare due volte con i suoi, ma non riesce a svegliare nessuno dei ragazzi sul parquet. Raymond, che nel corso dell'annata ha dimostrato di essere un giocatore di altissimo livello, buca la difesa degli ospiti senza problemi e anche Hairston entra definitivamente in partita con le sue tipiche giocate devastanti nel pitturato. Gramenzi propone la zona per chiudere definitivamente i conti e la mossa è decisiva: in pochi minuti il divario diventa ampissimo e all'inizio della quarta frazione la Virtus alza bandiera bianca. Dalla panchina di casa entrano i tanti giovani del 2000 che sfruttano gli ultimi minuti della stagione per segnare punti importanti e far divertire il pubblico: alla fine, tra gli applausi di un PalaBianchini in festa, è 87-54.
Fabio Bartolini
Primo Tempo - Ritmi bassi, difese poco energiche e percentuali dal campo che di conseguenza sono molto alte: questo, il riassunto dei primi 20' di gara. I ragazzi di coach Gramenzi, reduci dalla bruciante sconfitta di Trapani arrivata all'ultimo secondo, preferiscono giocare i classici pick and roll e gli schemi per i tiratori che per molte giornate hanno regalato grandi soddisfazioni a tutta alla brigata e, non a caso, Raymond scalda subito la mano e porta avanti i suoi. La Virtus, che ovviamente propone una pallacanestro ben differente, punta sulle transizioni veloci e le penetrazioni dei piccoli: Thomas raggiunge in fretta la doppia cifra e, vista l'assenza di Lee Roberts, si prende il team sulle spalle. Il pubblico, da ambo le parti, incita i propri beniamini senza sosta e il match prosegue sulla linea dell'equilibrio: entrambi i coach, consapevoli che i due punti non siano così fondamentali, lasciano fare ai giocatori senza chiamare mai minuto e allargando di continuo le rotazioni facendo entrare le seconde linee dalla panchina. All'intervallo lungo la Benacquista conduce di sole cinque lunghezze.
Secondo Tempo - I secondi 20' di partita sono ben diversi rispetto ai precedenti, con grande sorpresa di tutti. Latina, che continua a proporre lo stesso filone tattico, vola oltre la doppia cifra di vantaggio grazie al contributo di tutto il roster. I capitolini, invece, smarriscono la freschezza mostrata nel primo tempo e Thomas, comunque sempre pericoloso nell'area dei pontini, si trova a predicare da solo nel deserto. Bucchi questa volta interrompe il gioco per parlare due volte con i suoi, ma non riesce a svegliare nessuno dei ragazzi sul parquet. Raymond, che nel corso dell'annata ha dimostrato di essere un giocatore di altissimo livello, buca la difesa degli ospiti senza problemi e anche Hairston entra definitivamente in partita con le sue tipiche giocate devastanti nel pitturato. Gramenzi propone la zona per chiudere definitivamente i conti e la mossa è decisiva: in pochi minuti il divario diventa ampissimo e all'inizio della quarta frazione la Virtus alza bandiera bianca. Dalla panchina di casa entrano i tanti giovani del 2000 che sfruttano gli ultimi minuti della stagione per segnare punti importanti e far divertire il pubblico: alla fine, tra gli applausi di un PalaBianchini in festa, è 87-54.
Fabio Bartolini
