Il cammino di avvicinamento alla Finale delle due compagini, soprattutto ai più esperti, avrebbe dovuto indicare da subito che tipo di partita sarebbe stata. Le premesse in effetti erano eloquenti dal momento che al Cotton erano bastate due vittorie a tavolino per arrivare in fondo alla competizione, per demeriti di Bacci e Bar Cristal si intende, mentre la Roma C8 Green Club si era guadagnata l’onore di giocarsi la Coppa rifilando prima tre gol alla Goldbet e poi altrettanti al Peperino.
ALABARDATI VS PLURIDECORATI – Gli uomini di Giuseppucci, forti dei tanti successi strappati negli ultimi 4 anni, si erano presentati al campo con una maglia degna dei migliori curriculum sventolati in questi giorni di formazione di governo. La coccarda posta sopra lo scudetto tricoloredecoravano il completo del Cotton Club al pari delle divise dei capi di stato maggiore. Eppure l’esercito capitanato da Zamperini, ieri sera, ha portato al campo solo le mostrine lasciando a casa le armi. Decisamente più agguerriti sono stati i giallorossi, che hanno impugnato l’alabarda e sguainato la spada dal primo minuto di gioco.
IL GIALLOVERDE FA TENDENZA – Quei colori che ci avevano lasciati alquanto perplessi (quantomeno il sottoscritto) al momento della presentazione delle nuove maglie al momento sono più in voga che mai. Il giallo-verde sembra essere il binomio cromatico del prossimo governo ma anche quello della squadra più in forma della Lega Calcio a 8. Non a caso parliamo di forma fisica, poiché ieri sera lo strapotere dal punto di vista della condizione ha permesso alla Roma Green Clubdi operare un primo tempo impeccabile. La pressione sui portatori di palla avversari, che da sempre contraddistingue il Cotton, ha permesso ai giallorossi di mandare in confusione gli avversari e impostare la partita a proprio piacimento.
SEFERI MA GIUSTINI – Un’altra chiave di volta dell’incontro di ieri sera è il ricambio, anche generazionale delle due rose. Da una parte che la Roma che appena un anno fa veniva trascinata ai play-off quasi unicamente da Seferi e che invece ora supporta il proprio capitano con giocatori del calibro di Scibilia, Ech Chouby e Macrì. Per non parlare poi della retroguardia capace di contenere l’attacco avversario, riuscendo a soffrire e sopperire anche all’inferiorità numerica dopo l’espulsione di Ugolini. L’altra faccia della vicenda è quella di Edoardo Giustini, classe ‘94, sfortunato nell’occasione dell’autorete ma poco attento nella lettura della traiettoria del tiro di Ech Chouby che sarebbe terminato sul fondo. L’ex Peperino, difensore di indiscusse capacità, era alla terza presenza con la maglia dei campioni d’Italia, troppo poco per creare il giusto feeling con gli avversari. Tutto questo per dire che il mancato lavoro della formazione allenata da Piccheri è proprio quello di essere riusciti ad inserire con assiduità nuovi volti che portassero una ventata di freschezza e motivazioni, che ieri hanno latitato tra le fila della banda di Via Marziale.
Ovviamente nulla è deciso, con la Regular Season e la Coppa Italia Roma e Cotton si sono aggiudicate un set a testa, rimane dunque quello decisivo da giocare in una stagione degna delle migliori montagne russe.
Emiliano Pirri
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