Dopo la vittoria sul parquet di Costa d’Orlando, arrivata proprio sul filo di lana, la Tiber vuole confermarsi anche tra le mura amiche: dall’altro lato del parquet c’è Battipaglia, ancora a secco di vittorie in questa stagione e pronta a combattere per smuovere la classifica.
Primo Tempo - I venti minuti che precedono la sirena dell’intervallo lungo sono giocati a ritmi piuttosto bassi, con tante imprecisioni e diverse sbavature nelle circolazioni di palla. La prima frazione è la più equilibrata dell’incontro e sono soprattutto gli ospiti a sorprendere gli addetti ai lavori: un ottimo Gambarota (20 alla fine per lui) trascina il proprio team nei momenti di maggiore difficoltà e i padroni di casa non riescono a contenerlo a dovere. Quando il numero 5 si siede in panchina la Tiber mette il primo parziale importante dell’incontro e, approfittando dei tantissimi errori di un Locci in sbandata del tutto incontrollata (1/11 da due), vola oltre la doppia cifra di vantaggio. Maresca e Ricciardi si mettono in ritmo con tiri complicati ma sempre realizzati, specialmente con i piedi dietro l’arco: il 42-29 con cui si va negli spogliatoi, però, non ha ancora raccontato come si andrà a concludere il match.
Secondo Tempo - Per provare a ribaltare l’incontro, Battipaglia si rende conto che deve arginare gli esterni della squadra di casa e cambia assetto difensivo: Murolo, Melillo e Ronconi cominciano a portare aiuti difensivi di continuo e pressano a tutto campo Lestini e compagni. La Tiber va totalmente fuorigiri e sui continui cambi difensivi degli ospiti sceglie spesso passaggi complicati che si trasformano in una miriade di palle perse (ben 17 alla sirena finale). I campani prendono consapevolezza della propria pallacanestro e risalgono la china possesso dopo possesso, grazie ad una circolazione di palla di buonissima fattura e un ottimo utilizzo degli extra-pass. Gli ultimi minuti di gara, quindi, si rivelano essere totalmente in bilico e proprio a venti secondi dalla fine Gambarota segna il canestro che vale il pari a quota 61. L’overtime sembra cosa certa, e la notizia sarebbe negativa soprattutto per la Tiber: i capitolini, infatti, si ritrovano con in tasca solo 19 punti nella ripresa e l’inerzia della partita decisamente a loro sfavore. A tirare il coniglio fuori dal cilindro è Scuderi, forse il meno atteso nel momento decisivo: l’ex Luiss si libera bene su un consegnato e blocco e spara una bomba dagli otto metri che fa esplodere il Pala Donati. Non c’è più tempo, il sipario cala sul 64-61.
Fabio Bartolini
