Al Pala Bianchini di Latina si chiede la rinascita ad una Benacquista Assicurazioni reduce da tre sconfitte consecutive. L’avversario è la seconda in classifica, la Fortitudo Agrigento fermata nel turno precedente da un’ottima Treviglio. Incontro valevole per l’ottava giornata della Serie A2 Old Wild West girone Ovest.
PRIMO TEMPO – La risposta che si attendeva non rispecchia l’approccio estremamente confusionario col quale i padroni di casa scendono sul parquet. Agrigento muove bene la palla e ottimizza le spaziature in difesa, costringendo i neroazzurri a tirare con il 23% dal campo. Sul fronte casalingo non funzionano i cambi con aiuti difensivi che portano i siciliani a dieci lunghezze di distanza. I pontini provano a scuotersi agli albori del secondo quarto con la tripla del solito Carlson, che tira dal perimetro con una naturalezza disarmante. Agrigento tiene botta e capitalizza il massimo vantaggio a più tredici. Capitan Tavernelli suona la carica e guida i suoi ad una scalata condita dalle bombe di Fabi e Carlson. Si vola all’intervallo con l’ennesimo canestro di un Cannon da 20 punti (8/9 dal campo) che rispedisce Latina a meno tre per un 39-42 finale.
SECONDO TEMPO – Il terzo spicchio di gara accresce le percentuali di entrambe le squadre, consolidate leggermente sotto il 50%. Latina pregusta il sorpasso ma scivola sotto i colpi della panchina di coach Ciani, che riporta i suoi con un doppio possesso pieno di vantaggio in chiusura di quarto. La voglia di rivalsa dei padroni di casa e quella di resistere degli ospiti disegnano un ultimo round mozzafiato. Sousa spinge a più otto i suoi, che poi si fanno risucchiare dalla corrente pontina fino al sorpasso firmato Lawrence. Zilli punta i piedi per non far crollare la baracca e Bell cerca di calare il sipario portando i suoi a 3 lunghezze di distanza con due soli secondi da giocare. La rimessa è un romanzo epico, Carlson perde il pallone che si fa accarezzare da Tavernelli quanto basta per spegnersi dentro il cerchio magico con il libero supplementare per il fallo del capitano biancoazzurro Evangelisti. Libero in rete ed Overtime. È la scossa definitiva per Latina, che ritrova nel momento propizio i punti di un tumefatto Baldassarre (uscito malconcio dallo scontro con Cannon) e di Cassese, mentre Agrigento non riesce ad aggrapparsi alla speranza. L’urlo liberatorio del Pala Bianchini è la ciliegina sulla torta del 94-89 finale.
Resilienza oltre la fatica per la squadra di Coach Gramenzi, segnale incoraggiante in vista delle prossime gare. Temporale alle spalle per i pontini mentre sui siciliani qualche nube di troppo.
Simone Canini
PRIMO TEMPO – La risposta che si attendeva non rispecchia l’approccio estremamente confusionario col quale i padroni di casa scendono sul parquet. Agrigento muove bene la palla e ottimizza le spaziature in difesa, costringendo i neroazzurri a tirare con il 23% dal campo. Sul fronte casalingo non funzionano i cambi con aiuti difensivi che portano i siciliani a dieci lunghezze di distanza. I pontini provano a scuotersi agli albori del secondo quarto con la tripla del solito Carlson, che tira dal perimetro con una naturalezza disarmante. Agrigento tiene botta e capitalizza il massimo vantaggio a più tredici. Capitan Tavernelli suona la carica e guida i suoi ad una scalata condita dalle bombe di Fabi e Carlson. Si vola all’intervallo con l’ennesimo canestro di un Cannon da 20 punti (8/9 dal campo) che rispedisce Latina a meno tre per un 39-42 finale.
SECONDO TEMPO – Il terzo spicchio di gara accresce le percentuali di entrambe le squadre, consolidate leggermente sotto il 50%. Latina pregusta il sorpasso ma scivola sotto i colpi della panchina di coach Ciani, che riporta i suoi con un doppio possesso pieno di vantaggio in chiusura di quarto. La voglia di rivalsa dei padroni di casa e quella di resistere degli ospiti disegnano un ultimo round mozzafiato. Sousa spinge a più otto i suoi, che poi si fanno risucchiare dalla corrente pontina fino al sorpasso firmato Lawrence. Zilli punta i piedi per non far crollare la baracca e Bell cerca di calare il sipario portando i suoi a 3 lunghezze di distanza con due soli secondi da giocare. La rimessa è un romanzo epico, Carlson perde il pallone che si fa accarezzare da Tavernelli quanto basta per spegnersi dentro il cerchio magico con il libero supplementare per il fallo del capitano biancoazzurro Evangelisti. Libero in rete ed Overtime. È la scossa definitiva per Latina, che ritrova nel momento propizio i punti di un tumefatto Baldassarre (uscito malconcio dallo scontro con Cannon) e di Cassese, mentre Agrigento non riesce ad aggrapparsi alla speranza. L’urlo liberatorio del Pala Bianchini è la ciliegina sulla torta del 94-89 finale.
Resilienza oltre la fatica per la squadra di Coach Gramenzi, segnale incoraggiante in vista delle prossime gare. Temporale alle spalle per i pontini mentre sui siciliani qualche nube di troppo.
Simone Canini