La 14esima giornata del Campionato d’Elite ha visto, sul campo del Trastevere Stadium, la sfida tra i padroni di casa del Maccabi e il Borgorosso. La partita, sospesa al 3’ del secondo tempo dopo un grave infortunio subìto da un giocatore della squadra ospite, vedeva in vantaggio il Maccabi per 1-0. Ovviamente, in questa occasione, non si può parlare solo di calcio. Il discorso si amplia grazie alla lealtà sportiva di entrambe le formazioni che, in un momento così difficile, si sono unite nel senso più comune dello Sport.
PRIMO TEMPO - Nel resoconto della partita, non si può che iniziare parlando di gioco e di tattica. Forte della propria superiorità tecnica, il Maccabi si è imposto fin dall’inizio come il protagonista della sfida, relegando gli avversari a continue manovre difensive. A mancare, però, al Maccabi, è il gol. Dopo svariate occasioni di Di Consiglio, fermato il più delle volte da un ottimo Lovizon, e dopo lo spauracchio autogol quasi causato da Luciano Cesaretti, il Maccabi ha rischiato di cadere nel più semplice dei tranelli sportivi: impantanarsi e perdere punti contro una squadra di classifica più bassa. A scacciare i fantasmi ci ha pensato lo stesso numero 10 del Maccabi, Di Consiglio, che al terzo tentativo a tu per tu con Lovizon è riuscito a batterlo per l’1-0 dei suoi.
SECONDO TEMPO E SOSPENSIONE - Il secondo tempo della sfida è tutto ciò che un reporter non vorrebbe mai raccontare. Nei primi minuti della ripresa, Emanuele Cesaretti ( a cui faccio un grande in bocca al lupo) si accascia a terra dolorante dopo uno scontro di gioco. Che qualcosa non andasse, lo si era capito subito. Prima le grida di Emanuele, poi le mani al cielo dei giocatori per richiamare l’attenzione dell’arbitro. Cesaretti ha subito una frattura e ha bisogno di immediate cure mediche ed è qui che la lealtà sportiva di entrambe le squadre è venuta fuori. Ascoli, il mister del Maccabi, è tra i primi a correre al cancello del Trastevere Stadium per scortare l’ambulanza, mentre i giocatori di entrambe le squadre si erano fatti intorno ad Emanuele per rincuorarlo. Al termine delle operazioni di soccorso, il Borgorosso ha deciso di abbandonare volontariamente il campo, con tutte le conseguenze sportive che questo gesto ha portato con se. Vittoria o sconfitta sul tabellino di gara in quel momento non valevano niente. A vincere, è stato il rispetto nei confronti dello Sport e di un giocatore gravemente infortunato.
Alessandro Riccò
PRIMO TEMPO - Nel resoconto della partita, non si può che iniziare parlando di gioco e di tattica. Forte della propria superiorità tecnica, il Maccabi si è imposto fin dall’inizio come il protagonista della sfida, relegando gli avversari a continue manovre difensive. A mancare, però, al Maccabi, è il gol. Dopo svariate occasioni di Di Consiglio, fermato il più delle volte da un ottimo Lovizon, e dopo lo spauracchio autogol quasi causato da Luciano Cesaretti, il Maccabi ha rischiato di cadere nel più semplice dei tranelli sportivi: impantanarsi e perdere punti contro una squadra di classifica più bassa. A scacciare i fantasmi ci ha pensato lo stesso numero 10 del Maccabi, Di Consiglio, che al terzo tentativo a tu per tu con Lovizon è riuscito a batterlo per l’1-0 dei suoi.
SECONDO TEMPO E SOSPENSIONE - Il secondo tempo della sfida è tutto ciò che un reporter non vorrebbe mai raccontare. Nei primi minuti della ripresa, Emanuele Cesaretti ( a cui faccio un grande in bocca al lupo) si accascia a terra dolorante dopo uno scontro di gioco. Che qualcosa non andasse, lo si era capito subito. Prima le grida di Emanuele, poi le mani al cielo dei giocatori per richiamare l’attenzione dell’arbitro. Cesaretti ha subito una frattura e ha bisogno di immediate cure mediche ed è qui che la lealtà sportiva di entrambe le squadre è venuta fuori. Ascoli, il mister del Maccabi, è tra i primi a correre al cancello del Trastevere Stadium per scortare l’ambulanza, mentre i giocatori di entrambe le squadre si erano fatti intorno ad Emanuele per rincuorarlo. Al termine delle operazioni di soccorso, il Borgorosso ha deciso di abbandonare volontariamente il campo, con tutte le conseguenze sportive che questo gesto ha portato con se. Vittoria o sconfitta sul tabellino di gara in quel momento non valevano niente. A vincere, è stato il rispetto nei confronti dello Sport e di un giocatore gravemente infortunato.
Alessandro Riccò
