Pioggia battente al centro sportivo Roberto pera, dove va in scena la ventinovesima giornata del campionato di prima categoria girone F. I padroni di casa dello sporting San Cesareo, a quota 39 punti, affrontano la Bellegra 1962, che con 36 lunghezze è avanti di un solo punto dalla zona playout.
Inizio di gara a ritmi contenuti da parte di entrambe l squadre. Lo sporting San Cesareo, si schiera con un 4-4-2 ordinato, in cui i due esterni Guglielmi (dx) e Romano (sx) cercano il fondo con costanza. Proprio dallo spunto di quest'ultimo (sterzata decisa fra due avversari) il direttore di gara assegna un calcio di rigore a favore della squadra padrone di casa. Sul dischetto si presenta il numero nove, Mattogno, il quale spiazza l'estremo difensore ospite scegliendo l'angolino destro. Bellegra sembra subire il contraccolpo piscologico, faticando a proporre le proprie idee di gioco, anche per via di un terreno sempre più carico di pioggia. Sul finire del primo tempo, i bianco-blú protestano per un episodio dubbio all'interno dell'area di rigore avversaria, ma per l'arbitro, non ci sono gli estremi per un ulteriore tiro dal dischetto. Si va alla pausa sull'1-0.
Via al secondo tempo e Bellegra si spinge immediatamente alla ricerca del pareggio. San Cesario prova a tenere botta, forte di un Sabelli sempre attento sia in uscita che in presa bassa, cercando a sua volta di sfruttare gli spazi in contropiede. L'andamento della gara rimane lo stesso fino alla fine, con i bianco-rossì che creano un paio di situazioni interessanti in mischia, senza però trovare la via del pari. Ultimo sussulto, un calcio di punizione dai 30 metri che scheggia la parte alta della traversa. San Cesareo soffre, ma la porta a casa. 1-0 al triplice fischio.
UOMO PARTITA: Mattogno
Freddo e lucido dal dischetto. Lotta su ogni pallone, cercando di far salire la squadra nei momenti di difficoltá. Sfortunato dalla distanza in un paio di occasione, dove aveva dimostrato grande abilitá in dribbling, liberandosi al tiro. Al 65' abbandona la gara per infortunio.
Danilo Calicchia.