Le due squadre iniziano la finale in modo piuttosto attendista, si studiano alla ricerca di punti deboli ma è soprattutto la paura di perdere a far da padrone le battute iniziali dell'incontro.
Le difese, ben messe in campo sono brave a fermare sul nascere qualsiasi iniziativa offensiva. Proprio quando si ha l'impressione che per sbloccare l'incontro ci sia bisogno di una giocata del singolo arriva il vantaggio degli ospiti grazie a un triangolo ottimamente eseguito che coglie impreparata la retroguardia bianconera. L' imparato Case prova a reagire ma il Keyhouse, forte del vantaggio, organizza un muro dinnanzi al proprio portiere sulla quale vanno costantemente a infrangersi i padroni di casa. Proprio allo scadere della prima frazione un eccesso di fiducia tradisce gli amaranto: Salvati invogliato a sganciarsi dalla porta da un possibile contropiede non esita a portare palla fino alla trequarti avversaria e a concludere in porta, ma il tiro non impensierisce l'estremo difensore, anzi con lucidità e tecnica insolita per un numero 1 approfitta della porta lasciata colpevolmente sguarnita e va a punire il keyhouse con un tiro telecomandato che vale l'1a1.
La ripresa inizia sotto il segno di Di Rollo: i padroni di casa, rinvigoriti dal pareggio assediano la porta di Salvati soprattutto grazie alle pericolose conclusioni del numero 11 che, dopo aver scaldato il mancino a sufficienza, delizia la platea con un tiro imprendibile che regala il vantaggio all'Imparato Case. Finalmente la partita si infiamma e la tensione iniziale lascia spazio a momenti di grande calcio, tutte e due le squadre vogliono alzare la coppa e si sfidano a viso aperto. Con un po' di fortuna il Keyhouse trova il pareggio: una punizione destinata a terminare sui teloni si trasforma in un assist vincente per il numero 8 che non si fa pregare e manda in rete, 2 a 2 e finale tutta in equilibrio. La squadra di casa accusa il colpo, si disuniscono i reparti e Fonzo quando manca ormai poco al triplice fischio la punisce dopo una bella azione personale. Senza più niente da perdere inizia il forcing finale dell'Imparato che si riversa in avanti alla disperata ricerca del gol del pari: lo sforzo porta i suoi frutti perché ancora il provvidenziale Di Rollo riesce a liberare il mancino e a sorprendere il portiere per il gol del 3 a 3. Neanche il tempo di esultare però che sono di nuovo sotto, perché il Keyhouse approfitta di una indecisione difensiva per mandare l'infaticabile Lorenzi davanti alla porta e il numero 7, con la solita freddezza glaciale non perdona e segna la rete del 4 a 3. Tutto finito? Neanche per sogno perché il destino oramai sembra voler indirizzare questa emozionante finale all'epilogo forse più meritato, i calci di rigore. Ed è così che proprio all'ultimo respiro, Schiumarini, capisce le intenzioni del suo compagno e liberatosi in qualche modo del suo marcatore trova il tap in vincente tra la gioia e lo stupore generale.
La lotteria dei rigori si apre con l'errore dal dischetto proprio del numero 9 Schiumarini, errore che risulta fatale e consente a capitan Ciocci di alzare la coppa. Perdere una finale in questo modo non è mai facile da digerire ma ambedue le squadre possono uscire dal campo a testa alta. Solo i rigori potevano decidere un match così avvincente ed equilibrato che, purtroppo per l'Imparato Case, alla fine qualcuno doveva pur vincere.
Lorenzo Berveglieri
