Inizia alla Tensostruttura di Valmontone il 2020 di basket per Virtus Valmontone e Scandone Avellino, due squadre bisognose di punti per allontanarsi dalle zone critiche della classifica.
È una Special Days che parte subito sul piede di guerra, segnando immediatamente un solco profondo fra sé e la Scandone, con Caridà, Santini e Misolic che appaiono in gran serata, mentre Bisconti, almeno nelle battute iniziali viene ben limitato dal sistematico raddoppio che Locci e Ondo gli riservano ogni volta che il numero 24 di Valmontone entra in possesso del pallone. Se con i quintetti titolari la partita segue un certo equilibrio, è con la panchina che la Virtus fa tutta la differenza del mondo: coach Righetti infatti ottiene grandi risposte dalle sue rotazioni, Bonessio e Scodavolpe dimostrano di avere sin da subito la mano calda e la personalità giusta per approcciare una Scandone la quale dimostra di non essere ancora uscita, mentalmente soprattutto, dal momento negativo che neanche con l’anno nuovo sembra essersi placato. Virtus Valmontone chiude il primo tempo avanti 44 a 33.
Le prime battute della ripresa sembrano ipotizzare un ritorno della Scandone, la quale riesce dopo pochi secondi a ritornare sotto solamente di due possessi, ma è da questo momento che si scatenano tutte le bocche di fuoco della Special Days: Caridà e Santini sono due cecchini da oltre l’arco, Scodavolpe aggiunge altra polvere da sparo dalla panchina, il tutto condito dall’ottimo lavoro di Bisconti, che sotto canestro insegna basket alla difesa della Scandone, e anche di Bonessio, capace di ripulire tanti palloni trasformandoli in assist per i compagni, come quando, da terra, riesce in una frazione di secondo a servire Scodavolpe per la successiva tripla. Avellino cade e non sembra essere in grado di reagire all’impeto della squadra di casa, che aumenta il proprio vantaggio arrivando persino a raggiungere il +40. A quel punto la missione diventa far segnare chi ancora non ha fatto punti, come Ugolini, Di Poce e Pedà.
Alex Righetti riserva un ritorno da ex da incubo alla Scandone Avellino, una Virtus Valmontone sempre in vantaggio sin dai primi istanti e che non ha avuto pietà di una Avellino, di cui l’unica cosa bella sono stati i tifosi, che hanno cantato e inneggiato ai colori biancoverdi fino alla sirena.
Lorenzo Pistoia
