Dopo 5 stagioni alla guida dell’Acqua&Sapone Emmegross, Massimiliano Bellarte si rimette in gioco per una nuova avventura in Belgio.
Era il 2011 quando una ancora acerba Acqua&Sapone, dopo la prima storica stagione in Serie A conclusa al decimo posto, decideva di affidare la panchina all’allora 34enne Massimiliano Bellarte, chiamando così il tecnico di Ruvo di Puglia al grande salto nella massima categoria. Probabilmente nessuno si sarebbe mai aspettato che quel connubio fosse destinato a diventare uno dei più solidi della storia del futsal italiano e che portasse la società abruzzese a raggiungere per le successive 5 stagioni i play-off scudetto e le Final Eight di Coppa Italia, toccando l’apice nella stagione 2013-14 con la vittoria della Coppa Italia, poi seguita dalla Supercoppa, e il raggiungimento della finale scudetto, persa contro la plurititolata Luparense.
Al termine di questa stagione l’allenatore pugliese e la famiglia Barbarossa non hanno rinnovato gli accordi, decidendo di accettare la chiamata dei campioni di Belgio dell’Halle-Gooik e immergendosi dunque in una nuova suggestiva avventura. Ma un invisibile filo rosso resterà sempre a tenere legate la storia di Bellarte e quella dell’Acqua&Sapone, 5 anni fa sconosciuti ai più e diventati grandi insieme.
Era il 2011 quando una ancora acerba Acqua&Sapone, dopo la prima storica stagione in Serie A conclusa al decimo posto, decideva di affidare la panchina all’allora 34enne Massimiliano Bellarte, chiamando così il tecnico di Ruvo di Puglia al grande salto nella massima categoria. Probabilmente nessuno si sarebbe mai aspettato che quel connubio fosse destinato a diventare uno dei più solidi della storia del futsal italiano e che portasse la società abruzzese a raggiungere per le successive 5 stagioni i play-off scudetto e le Final Eight di Coppa Italia, toccando l’apice nella stagione 2013-14 con la vittoria della Coppa Italia, poi seguita dalla Supercoppa, e il raggiungimento della finale scudetto, persa contro la plurititolata Luparense.
Al termine di questa stagione l’allenatore pugliese e la famiglia Barbarossa non hanno rinnovato gli accordi, decidendo di accettare la chiamata dei campioni di Belgio dell’Halle-Gooik e immergendosi dunque in una nuova suggestiva avventura. Ma un invisibile filo rosso resterà sempre a tenere legate la storia di Bellarte e quella dell’Acqua&Sapone, 5 anni fa sconosciuti ai più e diventati grandi insieme.
La sfida di Massimiliano Bellarte sarà dunque ora l’esportazione del modello di futsal italiano in quello che è al momento il top club belga, il Futsal Project Halle-Gooik. I campioni di Belgio hanno puntato sulle competenze del coach italiano per rinnovarsi tanto sul piano organizzativo quanto sul piano tecnico-tattico, puntando contemporaneamente a ottenere una maggiore visibilità a livello europeo. Ciò assegna inoltre, almeno indirettamente, un importante ruolo pioneristico e avanguardista a tutto il movimento del nostro paese, riconoscendone la crescita e la capacità di creare figure professionali in grado di ricoprire rilevanti incarichi nella scena internazionale. Sarà interessante vedere se per Bellarte questa esperienza estera rappresenterà una parentesi o se la sua carriera oltre i nostri confini si prolungherà a lungo, portandolo ad affermarsi come “maestro di futsal” in paesi nei quali la costante crescita di questo sport potrebbe condurre anche all’apertura verso importanti mercati.
Un esempio al quale potrebbe far riferimento è Sergio Gargelli, un altro giovane prodotto della scuola italiana, che dal 2008 insegna futsal in Asia e che annovera tra i suoi più gloriosi successi la vittoria contro il Brasile alla guida della nazionale del Vietnam.
A 39 anni non ancora compiuti, per l’ex tecnico nerazzurro le strade a disposizione sembrano comunque molteplici e l’impressione è quella che le soddisfazioni professionali per lui siano solo agli inizi.
Un esempio al quale potrebbe far riferimento è Sergio Gargelli, un altro giovane prodotto della scuola italiana, che dal 2008 insegna futsal in Asia e che annovera tra i suoi più gloriosi successi la vittoria contro il Brasile alla guida della nazionale del Vietnam.
A 39 anni non ancora compiuti, per l’ex tecnico nerazzurro le strade a disposizione sembrano comunque molteplici e l’impressione è quella che le soddisfazioni professionali per lui siano solo agli inizi.
Cristian Barba
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