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La Nuova Tor Tre Teste si presenta a Villa dei Massimi affamata di punti, sentendo il fiato sul collo di Savio, Ostiamare e Ladispoli. Ad aspettarla, tra le mura amiche, c’è l’ammazzagiganti di mister Calcagni, poco intenzionata a lasciare la contesa senza aver ottenuto almeno l’onore delle armi.
Primo tempo - Il timore della squadra di casa nei confronti degli avversari è intelligibile attraverso i volti tesi dei ragazzi in campo, e dall’assenza della fluidità di manovra che ha contraddistinto il Grifone Monteverde sin dalla prima giornata. I rosso-blu sono molto imprecisi, particolarmente negli ultimi trenta metri del reparto offensivo, vale a dire nel momento in cui c’è l’esigenza di effettuare l’ultimo passaggio per andare a dama o inventarsi una giocata vincente. La squadra di Via Candiani ringrazia, e sfrutta il momento di appannamento per colpire per mezzo dei capovolgimenti di fronte. Dalle ripartenze si passa al dominio del campo, con un Grifone che ha il merito di non perdere la testa e impedire di farsi schiacciare troppo. Se il primo tempo si conclude solo per 1-0 in favore del team di Corsi, è solo grazie alla prestazione di un agilissimo Di Rauso e alla prova del condottiero Mancini, che guida la propria difesa e disinnesca pressochè tutte le occasioni create dall’attacco rivale.
Secondo tempo - Al rientro in campo dalla pausa tra primo e secondo tempo, la squadra capitanata da Cupito sembra iniziare con il piglio giusto, quello mancato nei primi 40 minuti di gioco. È solo un fuoco di paglia, e basta una piccola folata di vento per smorzarlo. Barbato è il monarca assoluto delle terre di mezzo, non è molto appariscente ma efficacissimo quando combina l’interdizione all’impostazione. L’ex mister della Fortitudo decide di premere sull’acceleratore e mettere dentro la cavalleria pesante. Purtroppo per lui, neanche il capocannoniere del girone, Greco, riesce a diveltare la saracinesca sbarrata dall’estremo difensore del Grifone.
La mossa vincente (accolta tra mille critiche dalla tribuna ndr), e azzardata, è il triplice cambio di Marco Calcagni: dentro Quaranta, Gianotti e Marchesini, che coadiuvano gli ingressi di Sbrozzi e De Luca. La linfa vitale iniettata dall’allenatore di Via Portuense, ha un ruolo decisivo nello svolgimento dell’azione che porta Nicolì a siglare l’1-1. È il numero 9, ribattezzato Davide, a stendere il gigante Golia con una sassata scagliata sotto la traversa.
Sono appena due i punti raccolti dalla Tor Tre Teste nelle ultime due uscite, le grandi squadre non sono quelle che creano tanto, ma raccolgono poco, e si fanno punire alla prima occasione degli avversari. I club vincente sono quelli che, viceversa, riescono a concretizzare al massimo. Domenica prossima all’ex Ielasi, Daniello & Co. dovranno dimostrare che i quattro punti persi hanno portato maturità.
Per la bella realtà del patron Ulisse, è doveroso un salto di qualità per evolversi da sorpresa a sicurezza, le premesse ci sono tutte. Vincere a Ladispoli equivarrebbe ad una candidatura ufficiale ai play off.
Emiliano Pirri