Ventuno punti e un virtuale quarto posto in classifica, l’attuale condizione del Tor Di Quinto è ben diversa da quella del momento più buio attraversato dalla squadra. Dopo la settima giornata, vale a dire il pareggio interno contro il Ladispoli, il terzo posto (ultimo posizione utile per le finali del torneo) distava sei lunghezze. Proprio da quella domenica è cominciata la trasformazione della crisalide in farfalla, che vola ad ali spiegate verso la vetta.
Le statistiche del team di via del Baiardo sono molto confortanti. Il terzo posto è ad appena tre lunghezze, intervallo che potrebbe essere coperto vincendo nella dodicesima giornata, qualora la Nuova Tor Tre Teste dovesse riuscire a battere l'Ostiamare Addirittura facendo una mini-classifica delle ultime quattro giornate del girone, la ditta di Massimo Testa si troverebbe al secondo posto, meglio del Tor Di Quinto solo il Savio di Bolic con 12 punti, a punteggio pieno.
Le tante partite pareggiate e perse, per disattenzioni o cali di concentrazione nel finale, potrebbero aver permesso la maturazione che tanto si aspettava Basili. All’appello dell’allenatore, dopo l’ennesimo pareggio interno contro l’Aurelio, la squadra ha risposto in maniera positiva. L’ex capitano del Tor Di Quinto, che da un paio di anni è passato dal terreno di gioco alla panchina, si era lamentato per i persistenti black-out ai quali si assisteva nella parte conclusiva delle partite, che impedivano alla brigata di portare a casa i tre punti. Proprio nell’ultima giornata, ospitando la Romulea, è emerso anche il grande carattere dei ragazzi. Carattere che si era già palesato contro la Tor Tre Teste, in quel caso i rossoblu, analogamente alla settimana scorsa, in inferiorità numerica, erano riusciti solamente a pareggiare, sbagliando l’occasione dagli undici metri. Tre punti che valgono doppio, poichè hanno permesso di sorpassare proprio i giallorossi e il Campus Eur di Basoccu.
L’asso nella manica sembra essere proprio il campo Paolo e Vittorio Testa, sul quale la squadra non è mai caduta, nonostante i tentativi della rosa del presidente DI Bisceglia, del Ladispoli e della Romulea.
Domenica prossima, però, si gioca all’Ivo Di Marco. Uno snodo cruciale per il club, un’occasione per dimostrare di essere cresciuto. Perchè se è vero che i numeri, sciorinati prima, fanno ben sperare rispetto alla condizione iniziale, è pur necessario ricordare che una società così blasonata, e scudettata a dovere, è abituata a veleggiare, minimo, nella zona play-off. Fino ad oggi il gruppo capitanato da Francioni ha dato prova di saper tenere botta, senza farsi condizionare dalle condizioni avverse, confortato dalla presenza di un eccellente numero uno come Pancotto. Ma per vincere i campionati, o quantomeno affermarsi tra i migliori, essere bravi a stringere i denti non sempre è sufficiente. Quello che più suscita scetticismo è la sterilità di un attacco, che rispetto a ciò che semina raccoglie molto poco. Contro l’Ottavia sarà tanto importante vincere, quanto convincere. Necessario per verificare se oltre a saper soffrire, il Tor Di Quinto sa anche far soffrire.
Emiliano Pirri
Le tante partite pareggiate e perse, per disattenzioni o cali di concentrazione nel finale, potrebbero aver permesso la maturazione che tanto si aspettava Basili. All’appello dell’allenatore, dopo l’ennesimo pareggio interno contro l’Aurelio, la squadra ha risposto in maniera positiva. L’ex capitano del Tor Di Quinto, che da un paio di anni è passato dal terreno di gioco alla panchina, si era lamentato per i persistenti black-out ai quali si assisteva nella parte conclusiva delle partite, che impedivano alla brigata di portare a casa i tre punti. Proprio nell’ultima giornata, ospitando la Romulea, è emerso anche il grande carattere dei ragazzi. Carattere che si era già palesato contro la Tor Tre Teste, in quel caso i rossoblu, analogamente alla settimana scorsa, in inferiorità numerica, erano riusciti solamente a pareggiare, sbagliando l’occasione dagli undici metri. Tre punti che valgono doppio, poichè hanno permesso di sorpassare proprio i giallorossi e il Campus Eur di Basoccu.
L’asso nella manica sembra essere proprio il campo Paolo e Vittorio Testa, sul quale la squadra non è mai caduta, nonostante i tentativi della rosa del presidente DI Bisceglia, del Ladispoli e della Romulea.
Domenica prossima, però, si gioca all’Ivo Di Marco. Uno snodo cruciale per il club, un’occasione per dimostrare di essere cresciuto. Perchè se è vero che i numeri, sciorinati prima, fanno ben sperare rispetto alla condizione iniziale, è pur necessario ricordare che una società così blasonata, e scudettata a dovere, è abituata a veleggiare, minimo, nella zona play-off. Fino ad oggi il gruppo capitanato da Francioni ha dato prova di saper tenere botta, senza farsi condizionare dalle condizioni avverse, confortato dalla presenza di un eccellente numero uno come Pancotto. Ma per vincere i campionati, o quantomeno affermarsi tra i migliori, essere bravi a stringere i denti non sempre è sufficiente. Quello che più suscita scetticismo è la sterilità di un attacco, che rispetto a ciò che semina raccoglie molto poco. Contro l’Ottavia sarà tanto importante vincere, quanto convincere. Necessario per verificare se oltre a saper soffrire, il Tor Di Quinto sa anche far soffrire.
Emiliano Pirri