Sembra decisamente arrivato il momento di raccogliere i frutti del lavoro svolto in casa la Fenice Veneziamestre. Una società che, invece di cercare talenti lontano da casa, ha scelto di puntare tutto sui giovani, sulla loro formazione e sulla loro crescita. I risultati in questa stagione sono sotto gli occhi di tutti: un settore giovanile a livelli altissimi e il campionato di Serie B giocato praticamente con la stessa rosa dell'Under 21.
La squadra più giovane dell'intero campionato di Serie B (età media sotto i 21 anni) è al momento quarta nel girone B, in piena lotta per i playoff. Sembrerebbe trattarsi di un piccolo miracolo sportivo, invece dietro i risultati della Fenice Veneziamestre c'è un progetto che prosegue da anni e idee molto chiare. Mister Luigi Pagana, allenatore della prima squadra e dell'Under 21 (sono sostanzialmente la stessa cosa), racconta così la filosofia della Fenice: "Il principio fondante è far fare sport ai ragazzi, ma questo non vuol dire solo farli divertire, vuol dire anche farli crescere. La formazione è al centro del nostro progetto, i risultati sono solo la conseguenza". Dopo anni di costruzione effettivamente i risultati sono sotto gli occhi di tutti: una Serie B a livelli alti, ma soprattutto una sola partita persa tra Giovanissimi, Allievi, Juniores ed Under 21, segno evidente dell'ottimo lavoro svolto nella programmazione. Emblematica la composizione della rosa della prima squadra: "Il roster è composto dai ragazzi dell'Under 21, dagli Juniores e da due '94 che sono i nostri senatori. Attualmente giochiamo solo con ragazzi cresciuti nel nostro settore giovanile, senza aver preso nessuno da fuori, sono tutti ragazzi locali".
La squadra più giovane dell'intero campionato di Serie B (età media sotto i 21 anni) è al momento quarta nel girone B, in piena lotta per i playoff. Sembrerebbe trattarsi di un piccolo miracolo sportivo, invece dietro i risultati della Fenice Veneziamestre c'è un progetto che prosegue da anni e idee molto chiare. Mister Luigi Pagana, allenatore della prima squadra e dell'Under 21 (sono sostanzialmente la stessa cosa), racconta così la filosofia della Fenice: "Il principio fondante è far fare sport ai ragazzi, ma questo non vuol dire solo farli divertire, vuol dire anche farli crescere. La formazione è al centro del nostro progetto, i risultati sono solo la conseguenza". Dopo anni di costruzione effettivamente i risultati sono sotto gli occhi di tutti: una Serie B a livelli alti, ma soprattutto una sola partita persa tra Giovanissimi, Allievi, Juniores ed Under 21, segno evidente dell'ottimo lavoro svolto nella programmazione. Emblematica la composizione della rosa della prima squadra: "Il roster è composto dai ragazzi dell'Under 21, dagli Juniores e da due '94 che sono i nostri senatori. Attualmente giochiamo solo con ragazzi cresciuti nel nostro settore giovanile, senza aver preso nessuno da fuori, sono tutti ragazzi locali".
Il progetto della Fenice è un importante segnale in un territorio dove spesso e volentieri le formazioni di alto livello hanno scelto di puntare poco sui giovani e meno ancora sui giovani locali. Mister Pagana ricorda così il suo approdo in Fenice: "Quando arrivai facemmo un campionato di C1 con una rosa molto giovane e ci criticavano un pò tutti, qualche anno fa non era concepibile una squadra così in Veneto. Adesso il movimento anche qui si sta muovendo nella direzione dei giovani e tante società non ci criticano più ma si pongono come obiettivo di fare il nostro stesso percorso. Per ottenere questi risultati però bisogna investire a lungo termine, qui in Veneto qualcosa sta cambiando ma ovviamente chi vuole ottenere risultati velocemente si rivolge a fasce d'età più alte e andando a pescare giocatori da fuori".
La rosa della prima squadra è composta dagli Under 21 e dagli Juniores, più due giocatori classe 1994. Fanno tutti lo stesso numero di allenamenti, 4 a settimana, ognuno dei ragazzi gioca circa due partite a settimana, anche tre in periodi di coppe come questo. Mister Pagana ci spiega che negli allenamenti l'età così bassa dei giocatori non incide: "Il metodo di allenare è sempre lo stesso per me. Sicuramente la mancanza di esperienza ha impatto sulle partite, ma non su quello che facciamo durante la settimana. A seconda delle caratteristiche dei giocatori si può preferire un esercizio al posto di un altro, ma quello che conta è la motivazione, fondamentale per fare in modo che ci sia qualità e intensità".
La Fenice Veneziamestre ha puntato su un progetto, si è posta degli obiettivi e li ha raggiunti grazie a lavoro e programmazione. Da essere una società criticata per le sue scelte adesso si pone come un modello per tante squadre che ambiscono a creare qualcosa di simile, esemplificando e allo stesso tempo promuovendo lo spostamento del movimento nella direzione dei giovani.
Lorenzo Siggillino
