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Un Atletico 2000 vestito a festa ed esaurito in ogni ordine di posto a bordocampo s'appresta a vivere l'evento più importante della stagione, che vedrà opposte nel Derby più importante della loro storia il Cotton Club e La Pisana Calcio a 8. La squadra dei record di Giuseppucci cerca l'ingresso nella Leggenda unitamente al secondo "triplete" in tre stagioni, quelli di Di Pasquale vivono l'appuntamento con la storia al secondo anno nella massima serie, dopo aver vissuto sulle montagne russe una stagione che ha ricominciato a colorarsi d'oro nelle fasi Play-Off, dove Ammassari & Co. hanno estromesso Goldbet dall'atto conclusivo, mentre gli "eliminati eccellenti" per mano del Cotton Club erano stati i ragazzi del Testaccio Calcio a 8.
ALTO LIVELLO - Squadre guardinghe dietro ed a "briglie sciolte" davanti, come si confà ad un Derby che ha donato quest'anno 16 gol in 100 minuti. Conti gioca a centrocampo e Cenicola lo sostituisce dietro con Zamperini a giocare di sciabola da centrale, La Pisana risponde con il trio intercambiabile di folletti (Cesaro, Ammassari, Laurato) subito in grande spolvero, grazie alla vena di classe e tecnica di un Carnevali in formato "finale". Le schermaglie iniziali vengono sbloccate da Ammassari che "stappa" la Finale su punizione, facendo passare il sinistro tra mille b con Santarelli furente contro la sua barriera.
MESTIERE FORCINA - Il Cotton Club è più affidato al binomio "pinniano" composto da "solidità e palla a pedalare sulle punte" (chiediamo scusa per la banalizzazione ndr) che al gioco fatto d'estetica e praticità conferito dall'annata Piccheri: su un lancio lungo arriva l'episodio che cambia verso al primo termpo. Forcina raccoglie l'invito dalle retrovie, protegge palla come può e poi va a terra a contatto con un difensore della Pisana: per l'arbitro è calcio di rigore, tra le proteste della panchina di Di Pasquale che non approva la decisione del duo arbitrale. Artistico è glaciale dal dischetto infilando centralmente l'1-1 che rimette tutto in gioco.
ARTISTICO BATTE ARTISTICO - La ripresa vede i Campioni d'Italia più convincenti con una Pisana che è tutt'altro che intimorita dal vantaggio perso, tanto che Santarelli deve superarsi (come al solito) prima che Scibilia con un prodigio lasci sul posto Conti e Zamperini tirando fuori di un nulla. Quel che accade dì lì a poco ce lo ricorderemo per tanti anni, forse per sempre: Conti, nella sua nuova veste su misura di fautore di gioco, pennella verso il fondo intuendo il movimento profondo di Artistico che, laddove chiunque lascerebbe scorrere l'invito verso la rete di protezione, invece si libra colpendo in rovesciata ed infilando la palla all'angolino opposto, con De Bernardo immobile e battuto imparabilmente. Un secondo di silenzio cala sull'Atletico 2000, prima che tutti si rendano realmente conto della meraviglia a cui hanno assistito. Artistico, che sarebbe stato poi premiato con la palma del "Top Goal" della stagione, batte se stesso superando un limite da egli stesso disegnato.
CHISSÀ - Quel che succede poco dopo, se possibile, ha ancor più dell'incredibile. Dopo uno scontro a metà campo (con annessi spintoni) tra Ferretti della Pisana e Barbarella del Cotton Club, nasce un capannello a centrocampo che coinvolge entrambe le panchine, molto più impegnate a dividere i duellanti che a menare colpi, tanto che gli arbirtri attendono distanti la fine delle discussioni, annotando i provvedimenti disciplinari da mostrare di lì a poco. Barbarella e Carnevali vengono espulsi e La Pisana dopo una manciata di secondi decide d'abbandonare la contesa, lasciando di stucco chiunque, compreso più di qualche giocatore con indosso l'effige di Andrea Di Lorenzo, che voglioso di proseguire la Finale, non si rassegna subito alla decisione giunta dalla panchina. Terminerà così, col terzo Scudetto consecutivo del Cotton Club, con Artistico che s'incorona Re senza che nessuno debba per forza mettergli in testa la corona e con Conti che a gran voce (ed in cagnesco) richiama senza esito gli avversari in campo, laddove avremmo potuto assistere chissà a quante altre evoluzioni, negateci da uno spirito che è tutto l'opposto di quello di chi ama la Lega e mai dovrebbe lasciarla sola.
Alessandro Sticozzi
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