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B | Rizzitiello per il triplete: "Siamo a Cento per realizzare un sogno"

Dopo le promozioni con Eurobasket e Montegranaro, l'ala classe '84 sbarca alla Baltur: "Obiettivo è vincere, ma per salire serve fortuna"


21/07/2017

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Adesso manca il passo finale. La società di Gianni Fava punterà decisamente alla Serie A2, dopo due finali consecutive e un percorso di crescita evidente e strutturato. Alla corte di Giovanni Benedetto sono arrivati Cantone e Piunti da Orzinuovi, freschi di promozione. Insieme a loro Adama Ba e un altro che di promozioni se ne intende: Nelson Rizzitiello. Prima Eurobasket, poi Montegranaro, due anni di successi in fila: arriverà il terzo? Cento ci spera.
Nel roster ci saranno anche Andrea Graziani, Nicola Mastrangelo e Marco Pasqualin, insieme ai confermati Benfatto, Vico, D'Alessandro e Chiera. Un gruppo che darà sicuramente a coach Benedetto tantissime opzioni e molte garanzie. Sognare è allora un obbligo, ma non basta, come spiega Nelson Rizzitiello: "Sono stati presi giocatori che hanno vinto. L’obiettivo è sicuramente quello, ma la formula è lunga e complessa. Siamo forti, siamo tutti qui per realizzare un sogno ma serve fortuna. Con Bergamo abbiamo visto cosa vuol dire: costruisci una grande squadra, fai un’ottima regular season, vinci i playoff e poi rischi di rimanere fuori”.

Proprio dei lombardi si parla in queste ore, perchè il ripescaggio in A2 (sempre eventuale) della squadra di Ciocca toglierebbe a Cento un'avversaria diretta nel girone: sarebbe una pretendente in meno, in una B che ha perso anche Orzinuovi e Montegranaro. Secondo l'ala milanese, la concorrenza non mancherà, ma l'A2 sarà desiderio di pochi: “Si, il fatto è che le corazzate degli anni passati sono state promosse. Credo nel prossimo campionato saranno poche le società con l’obiettivo vero di salire, direi tre o quattro. Omegna e Piacenza stanno facendo ottimi roster, San Severo ha fatto colpi importanti e Cassino ha riconfermato praticamente tutto il quintetto. Anche Recanati sta lavorando bene, poi uscirà sicuramente qualche formazione che nessuno si aspetta e farà una grande stagione”. 

Per il terzo anno di fila "l'ammiraglio" proverà a conquistare sul campo la promozione. Ormai diventato quasi un talismano, ma soprattutto uno specialista, grazie ad un approccio rinnovato: "In questi ultimi anni ho puntato più a vincere che a giocare bene. Cerco di concentrarmi su quello che maggiormente serve alla squadra, rimbalzi, punti, attaccare, difendere. Questo mi ha portato ad essere più duttile e più utile. Rispetto alla promozione con l’Eurobasket, l’anno scorso sono stato più incisivo e costante. E di questo devo ringraziare Salvatore Poma, preparatore di Capo d'Orlando con il quale ho lavorato e che mi ha seguito dopo l’infortunio”. 

Gli allenamenti e la riabilitazione con Poma hanno dato i loro frutti: con la Poderosa, Rizzitiello ha viaggiato ad 11 punti di media in regular season, arrivando nei playoff a 12,89 con 6 rimbalzi. Un rapporto, quello con la XL Extralight, che si è interrotto subito dopo la promozione, esattamente come accaduto con l'Eurobasket 12 mesi prima. Per la nuova ala della Baltur non c'è dispiacere: "Sono scelte, da entrambe le parti. Io mi sono trovato benissimo sia a Roma che a Montegranaro, avrei proseguito il cammino, però son cose che dipendono da tanti fattori. Non c’è rammarico, non si sono incastrate le situazioni. Anzi ringrazio entrambi i presidenti perché sono stati due anni molto belli. Poi avevo questa proposta di venire a Cento per vincere e l'ho colta: sono davvero contento, avrò l'occasione di lottare per un obiettivo importante. Ovviamente ringrazio la dirigenza e il presidente per avermi dato questa bella opportunità".

Intanto lo jesino d'adozione si sta preparando per quando appenderà le scarpe al chiodo. Un futuro nel quale la pallacanestro vuole essere ancora protagonista: "Mi sto approcciando al mondo del basket sotto un altro punto di vista, ho preso il patentino da istruttore di minibasket e sono carico per quest’esperienza. Per adesso mi concentrerò sulle giovanili, credo sia meglio così perché allenare è diverso da giocare, voglio partire dai più piccoli”. Viene da domandarsi allora quale sarebbe stata la risposta se gli fosse stata proposta una panchina in B, come accaduto a Stefano Rajola. Questo il commento di Nelson: "Non so se me la sentirei, oggi direi più no che sì. Stefano ha dieci anni di carriera in più di me, un’esperienza da playmaker in serie A, vuol dire tanto. Magari tra dieci anni allenerò anche io in B”.   


Foto: Jacopo Pirro

Marco Zinghini.
 
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