Poco spettacolo ed un solo gol allo Stadio Marocco. Tra Morolo e Play Eur, infatti, finisce 1-0 per i ciociari, che dopo la pausa del turno scorso causa maltempo, salgono a quota 6 punti in classifica. Rammarico, invece, per la formazione romana, anch’essa vittoriosa all’esordio e con la voglia di stupire.
Primo tempo - Ad essere pericolosi, in apertura, sono i padroni di casa, che ci provano con Sbaraglia, il quale crea grattacapi su calcio di punizione al portiere ospite D’Agapiti. Poco dopo è ancora il numero 10 ciociaro il percolo numero uno per il Play Eur, la sua conclusione però è murata prontamente da Conti. La svolta del match arriva intorno alla mezz’ora, e nasce tutto da un fraintendimento della squadra ospite: D’Agapiti, pensando che il gioco fosse fermo, serve il bomber di casa Pazienza, che accetta il regalo e da 35 metri deposita a rete. È il vantaggio del Morolo, che sblocca la contesa. La squadra ospite prova a rispondere con Bugiani, ma la sua conclusione termina a lato. Tramonta così un primo tempo comunque povero di occasioni nitide.
Secondo tempo - Nella ripresa il copione non cambia, con la gara abbastanza bloccata. Si getta in avanti il Play Eur, che ci prova con Barile. Il capitano però, non è nella sua giornata migliore. Nel finale il tecnico degli ospiti Luzzarri prova il tutto per tutto, inserendo altre due punte come Ferdinandi e Veneselli, ed è proprio quest’ultimo a rendersi pericoloso con un colpo di testa che attraversa tutta l’area piccola e sfila fuori. L’ultima chance del match capita sulla testa di Toscano, che testa i riflessi di Palumbo. Termina così, con il Morolo che batte il Play Eur per 1 a 0.
Gara maschia e povera di spettacolo. Le due formazioni lottano su tutti i palloni, ma alla fine è decisivo un episodio, ben sfruttato dai ciociari. Poco ispirati gli attaccanti del Play Eur, che proveranno a rifarsi domenica prossima contro il Nuova Florida. Sarà ospite dell’Arce, invece, il Morolo, che come affermato dal vice allenatore Marasca nel post partita, continuerà la sua corsa alla salvezza.
Federico Leoni