E' vero si tratta solamente della quarta giornata, c'è ancora un intero campionato da giocare, le squadre sono alla ricerca della loro identità ed è difficile dare peso alla classifica in questo momento, ma è innegabile che il derby di ieri dava già la sensazione di mettere in palio tre punti molto pesanti per la corsa al titolo, anche perchè Inter e Milan ci arrivavano con soli due punti di distacco e la vittoria avrebbe garantito anche il primo posto in solitaria.
Situazione quasi emergenziale in casa Inter, poichè Conte deve rinunciare a pedine molto importanti come Young, Bastoni e Skriniar, fermati dal covid con D'ambrosio, Kolarov e Perisic chiamati a sostituirli. In casa rossonera invece l'unico indisponibile titolare è Ante Rebic, al suo posto Leao schierato a supporto del rientrante Ibra. Il Milan parte bene dimostrando fin dai primi minuti di avere acquisito ormai una precisa identità tecnica e tattica, a differenza dell'Inter che alterna situazioni di gioco in cui alza drasticamente il baricentro ad altri in cui si schiaccia molto all'indietro. Ed è proprio dal primo tipo di situazioni che nasce il vantaggio rossonero: Calhanoglu si accorge dello scatto in profondità di Ibra che elude la trappola del fuorigioco, arrivando fino in area di rigore, dove subisce l'ingenuo fallo di Kolarov, procurandosi il tiro dal dischetto. Handanovic para, ma non basta perchè lo svedese è il più lesto di tutti e sulla respinta deposita la palla nel sacco. La squadra di Conte accusa il colpo e solo tre minuti più tardi si fa trovare nuovamente impreparata tatticamente. Saelemakers infatti ripulisce un rinvio di Calabria in maniera egregia, serve ancora Calhanoglu che di prima intenzione innesca Leao in campo aperto contro D'ambrosio, il quale si procura mal di testa nel tentativo di non abboccare alle finte del portoghese, il cui cross per Ibra, lasciato incredibilmente solo è precisissimo,2-0.
Doppietta dell'uomo rossonero più atteso in appena 16 minuti, a conferma del fatto che l'attaccante 39enne nelle occasioni più importanti non delude mai. A questo punto si fa veramente dura per Conte e i suoi, soprattutto dal punto di vista psicologico. Serve un episodio, una scossa che rimetta in carreggiata i nerazzurri, cosa che in effetti accade al minuto 29: Lukaku deposita in rete il più facile dei gol al termine di un'azione avvolgente dei nerazzurri, derby riaperto, si va al riposo sull'1-2.
Riccardo Giannotta