Nonostante valgano tutte quante tre punti, nel calcio così come nella vita del resto, ci sono vittorie e vittorie. Ci sono quelle ottenute per il rotto della cuffia, quelle arrivate anche un pò per caso, quelle strameritate e quelle nettissime. Poi vi sono quelle indimenticabili, sognate, simboliche, come quella che 48 ore fa la Juve di Pirlo raggiungeva in un vero e proprio tempio del calcio, qual'è il Camp Nou di Barcellona.
La squadra bianconera si era presentata a casa di Messi con la voglia di effettuare una grande prestazione. Ma quella dell'altra sera, a differenza della partita d'andata, non era solo la sfida fra Barcellona e Juventus, poichè per la gioia di miliardi di calciofili, questa partita è stata soprattutto teatro dello scontro fra i titani di questo sport, coloro i quali forniscono una rappresentazione concreta del concetto di dualismo: genio contro dedizione, talento allo stato puro contro esaltazione del lavoro, mancino brevilineo contro destro longilineo, Lionel Messi contro Cristiano Ronaldo, semplicemente la sfida delle sfide. Per la gioia di tutti gli juventini e non solo, per una sera non c'è stato equilibrio fra questi due poli, poichè doppietta e prestazione superlativa fanno pendere nettamente la bilancia a favore del fuoriclasse portoghese, che trascina in maniera esemplare la sua squadra per tutti i 90 minuti, oscurando la luce, di solito abbagliante, della classe di Messi.
Ma quella di martedì è stata soprattutto la vittoria di Andrea Pirlo, dal sapore dolcissimo di rivincita per il tecnico bresciano, largamente preso di mira dalla critica per l'inizio di stagione non esaltante. Ma certe vittorie non sono come le altre, certe vittorie valgono triplo e ti permettono di poter dire, indipendentemente dall'esito della stagione, di aver battuto 3-0 il Barcellona di Leo Messi, nel tempio del Camp Nou.
Riccardo Giannotta