Il 15 Gennaio 2020 è una delle due date di questa stagione calcistica che i romani, e non solo, si erano segnati in rosso sul calendario già da tempo. Questo perchè nella capitale il derby è una partita a sè, decontestualizzata dal torneo per il quale si disputa, e soprattutto può valere addirittura un'intera stagione di supremazia cittadina con conseguenti malefici sfottò e prese in giro dure da digerire.
Rimarcata la valenza simbolica che questa partita avrà per sempre, occorre sottolineare come anche quest'anno, come spesso accade ormai da tempo, i tre punti che mette in palio sono di vitale importanza per le ambizioni delle due squadre e il fatto che Roma e Lazio abbiano lo stesso obbiettivo, cioè quello di entrare in champions, non fa che aggiungere pepe, semmai ce ne fosse bisogno, a questi 90 minuti. Entrambe le squadre arrivano da un buon periodo di forma, con gli uomini di Fonseca che vantano 6 lunghezze di vantaggio nei confronti di quelli di Inzaghi, che con una vittoria dimezzerebbero quindi le distanze dai cugini. L'allenatore biancoceleste si presenta con tutti gli 11 titolari (una vera rarità in questa stagione) preferendo la fisicità di Caicedo alla tecnica e alla fantasia di Correa. Anche il collega Fonseca può affidarsi a solide certezze acquisite nel tempo, quali la quantità e qualità degli esterni a tutta fascia Karsdorp e Spinazzola, la sostanza del proprio centrocampo composto da Villar e Veretout e la fantasia di Mkhitaryan (stagione quasi perfetta fin qui) e Pellegrini a supporto di Edin Dzeko.
Vi sono inoltre diversi tabù da sfatare da ambo le parti. Sia Inzaghi che Fonseca, nei due precedenti dell'anno scorso non sono riusciti a battere il rispettivo avversario. E per la sponda giallorossa, a questo si aggiunge quello relativo ai big match di quest'anno, nei quali Dzeko e compagni hanno faticato e in alcuni casi rimediato anche delle figuracce, vedi Atalanta e Napoli.
Riccardo Giannotta