Testa-coda alle porte del girone di ritorno allo SportCity: la Goldbet Calcio a 8 vuole continuare a correre davanti a tutti, di fronte gli Hammers FG Consulting, con un disperato bisogno di punti per risollevare una situazione di classifica apparentemente disperata. Primo tempo - Come insegnano gli dei del football, se non hai niente da perdere giochi a mente libera e le gambe girano a dovere, se invece devi pensare molto a ciò che devi proporre lo fai con poca naturalezza, giocando imbrigliato da mille patemi. E’ quello che accade rispettivamente ad Hammers e Goldbet nella prima frazione, con i ragazzi di Pasquali che passano due volte con Leacche, prima su punizione e poi di testa su assist delizioso del condottiero Mellaro, mentre quelli di Cencetti sembrano avere un’ancora attaccata alla caviglia, oltre che un muro di fronte al bersaglio, con Corso che si erige e monumento umano, parando tutto. Secondo tempo - La strigliata collettiva e le rotazioni doriane, che prevedono un Monteforte sempre più al centro del sistema ed un Tubani più libero di svariare, la Goldbet entra in campo con la bava alla bocca, trovando sempre però di fronte una squadra che si chiude con tutto quello che ha, compresa una gran voglia di sacrificarsi da parte delle punte, che accorciano togliendo fiato e spazi alle discese di solito splendide di De Marco e Santini. Leacche rischia di fare 3-0 e chiudere il match, mentre dall’altra parte Corso continua ad avere colla e calamita su guanti e piedi, essendo sconfitto solo da Stornelli dal dischetto. Finirà 2-1, con gli Hammers parcheggiati con tanto di pullman di fronte al proprio eroe. Davide ha ancora battuto Golia, gli Hammers sono tornati. Sconfitta pesantissima per Goldbet che perde la vetta dopo aver vissuto un paio di segnali negativi con Bacci e Nes, pur vincendo. Gli Hammers, come detta quella che ormai assume i contorni di una leggenda, risorgono dalle proprie ceneri come l’araba fenice nel momento in cui ne viene enunciata la morte. Le Lega continua, questa in fondo era solo la prima di ritorno. Alessandro Sticozzi