Crocevia importante quello che passa per Latina nella dodicesima giornata di Seria A2: al PalaBianchini si affrontano i padroni di casa della Benacquista Assicurazioni e la Viola Reggio Calabria. Con un successo i laziali salirebbero nella parte medio-alta della classifica, gli ospiti raggiungerebbero invece a quota dieci proprio i rivali.
Primo Tempo - La gara inizia con entrambe le formazioni che cercano di imporre il proprio gioco con un ritmo forsennato. I primi minuti sono dominati su entrambi i lati del parquet dai lunghi: Arledge segna i primi sei punti di Latina, mentre è Radic a rispondere per la Viola. Dopo alcuni possessi di sostanziale equilibrio, il numero 3 di Reggio Calabria sale in cattedra e inizia a dominare nel pitturato. In difesa conquista tanti rimbalzi, in fase offensiva realizza ogni tiro e raggiunge velocemente la doppia cifra. I padroni di casa non trovano le giuste contromisure ma, soprattutto, soffrono le mancate giocate in penetrazione e con i piedi dietro l'arco di Deshields che si prende pochissime conclusioni. Dall'altro lato, intanto, Radic fa quello che vuole e chiude il primo quarto con 17 punti e il 100% dal campo. Si va alla prima pausa con i ragazzi di coach Paternoster avanti di sette (19-26). Il secondo periodo è molto simile al precedente, anche se Rullo (grande ex della partita) e compagni rientrano ad un solo possesso di svantaggio proprio nei primi minuti. La Viola infatti parte senza Radic in quintetto e Poletti ha vita facile nei due pitturati. Quando sul parquet torna il numero 3 degli ospiti, la musica torna a cambiare: oltre allo show senza errori del lungo, Legion e Taflaj trovano le giuste spaziature nell'area avversaria e colpiscono appena ne hanno la possibilità. Gramenzi chiama time-out per risolvere la situazione e a ricucire il primo strappo della partita ci pensa la coppia Mascolo-Pastore, con canestri di importanza capitale. All'intervallo lungo il tabellone luminoso dice 41-45.
Secondo Tempo - Al rientro dagli spogliatoi la gara non cambia. Gli ospiti continuano a giocare perfettamente le azioni di taglio a canestro e tiro da tre con il duo Fabi-Caroti, mentre Radic supera ampiamente i venti punti personali. Reggio Calabria tocca diverse volte la doppia cifra di vantaggio e, dopo due canestri consecutivi di Legion, l'inerzia sembra tutta dalla parte della Viola. Gramenzi è costretto ancora una volta a chiamare il minuto di sospensione e, questa volta, la reazione dei laziali è veemente: dopo tanti minuti di sofferenza, infatti, il giro-palla di Uglietti e compagni torna a funzionare e anche in difesa le maglie iniziano a stringersi. La vera chiave che però cambia la partita si chiama Keron Deshields. Il numero 15 si sveglia dal torpore che lo aveva accompagnato per tutti i primi 25' di match, e comincia a fare sul serio. Penetrazioni fulminanti con tanti falli subiti, tiri dalla media e triple da ogni posizione portano il risultato, all'alba dell'ultima frazione, sul 65-69. Ma il bello deve ancora venire. Pronti-via e la coppia Deshields-Rullo firma un parziale di sette punti a zero che vale il +3 interno e il time-out di Paternoster. L'inerzia della gara passa all'improvviso dal lato dei padroni di casa, che però tornano a soffrire proprio nel momento decisivo sia Legion che Radic. Nei successivi minuti si susseguono canestri da un lato e dall'altro, e la firma è quasi sempre del numero 15 per Latina (13 punti consecutivi per lui), del 3 per la Viola (41 punti alla fine). A sessanta secondi dalla fine il punteggio dice 90-85 ma, con due grandi difese e con i canestri di Teflaj e Radic, gli ospiti impattano a 30'' dalla fine. Time-out Gramenzi per disegnare lo schema dell'ultimo possesso offensivo: la rimessa la gioca Deshields che consegna nelle mani di Rullo, per poi tornare a ricevere. Dopo aver fatto passare qualche secondo, la guardia si alza dai sette metri e fa esplodere tutto il palazzetto. È 93-90, e gli ultimi disperati tentativi della Viola si spengono sul ferro. Vincono i padroni di casa, dopo una partita dai ritmi clamorosi.
Con questo successo Latina raggiunge la sesta posizione della graduatoria e inizia ad allontanarsi dalla zona calda. Reggio Calabria rimane a quota otto e si ferma dopo due vittorie consecutive, ma Fabi e compagni hanno dimostrato di poter giocare ad altissimi livelli anche lontano da casa.
Fabio Bartolini
Primo Tempo - La gara inizia con entrambe le formazioni che cercano di imporre il proprio gioco con un ritmo forsennato. I primi minuti sono dominati su entrambi i lati del parquet dai lunghi: Arledge segna i primi sei punti di Latina, mentre è Radic a rispondere per la Viola. Dopo alcuni possessi di sostanziale equilibrio, il numero 3 di Reggio Calabria sale in cattedra e inizia a dominare nel pitturato. In difesa conquista tanti rimbalzi, in fase offensiva realizza ogni tiro e raggiunge velocemente la doppia cifra. I padroni di casa non trovano le giuste contromisure ma, soprattutto, soffrono le mancate giocate in penetrazione e con i piedi dietro l'arco di Deshields che si prende pochissime conclusioni. Dall'altro lato, intanto, Radic fa quello che vuole e chiude il primo quarto con 17 punti e il 100% dal campo. Si va alla prima pausa con i ragazzi di coach Paternoster avanti di sette (19-26). Il secondo periodo è molto simile al precedente, anche se Rullo (grande ex della partita) e compagni rientrano ad un solo possesso di svantaggio proprio nei primi minuti. La Viola infatti parte senza Radic in quintetto e Poletti ha vita facile nei due pitturati. Quando sul parquet torna il numero 3 degli ospiti, la musica torna a cambiare: oltre allo show senza errori del lungo, Legion e Taflaj trovano le giuste spaziature nell'area avversaria e colpiscono appena ne hanno la possibilità. Gramenzi chiama time-out per risolvere la situazione e a ricucire il primo strappo della partita ci pensa la coppia Mascolo-Pastore, con canestri di importanza capitale. All'intervallo lungo il tabellone luminoso dice 41-45.
Secondo Tempo - Al rientro dagli spogliatoi la gara non cambia. Gli ospiti continuano a giocare perfettamente le azioni di taglio a canestro e tiro da tre con il duo Fabi-Caroti, mentre Radic supera ampiamente i venti punti personali. Reggio Calabria tocca diverse volte la doppia cifra di vantaggio e, dopo due canestri consecutivi di Legion, l'inerzia sembra tutta dalla parte della Viola. Gramenzi è costretto ancora una volta a chiamare il minuto di sospensione e, questa volta, la reazione dei laziali è veemente: dopo tanti minuti di sofferenza, infatti, il giro-palla di Uglietti e compagni torna a funzionare e anche in difesa le maglie iniziano a stringersi. La vera chiave che però cambia la partita si chiama Keron Deshields. Il numero 15 si sveglia dal torpore che lo aveva accompagnato per tutti i primi 25' di match, e comincia a fare sul serio. Penetrazioni fulminanti con tanti falli subiti, tiri dalla media e triple da ogni posizione portano il risultato, all'alba dell'ultima frazione, sul 65-69. Ma il bello deve ancora venire. Pronti-via e la coppia Deshields-Rullo firma un parziale di sette punti a zero che vale il +3 interno e il time-out di Paternoster. L'inerzia della gara passa all'improvviso dal lato dei padroni di casa, che però tornano a soffrire proprio nel momento decisivo sia Legion che Radic. Nei successivi minuti si susseguono canestri da un lato e dall'altro, e la firma è quasi sempre del numero 15 per Latina (13 punti consecutivi per lui), del 3 per la Viola (41 punti alla fine). A sessanta secondi dalla fine il punteggio dice 90-85 ma, con due grandi difese e con i canestri di Teflaj e Radic, gli ospiti impattano a 30'' dalla fine. Time-out Gramenzi per disegnare lo schema dell'ultimo possesso offensivo: la rimessa la gioca Deshields che consegna nelle mani di Rullo, per poi tornare a ricevere. Dopo aver fatto passare qualche secondo, la guardia si alza dai sette metri e fa esplodere tutto il palazzetto. È 93-90, e gli ultimi disperati tentativi della Viola si spengono sul ferro. Vincono i padroni di casa, dopo una partita dai ritmi clamorosi.
Con questo successo Latina raggiunge la sesta posizione della graduatoria e inizia ad allontanarsi dalla zona calda. Reggio Calabria rimane a quota otto e si ferma dopo due vittorie consecutive, ma Fabi e compagni hanno dimostrato di poter giocare ad altissimi livelli anche lontano da casa.
Fabio Bartolini