L'avvio di campionato del Kaos ha sicuramente rispettato le aspettative di inizio stagione sia della dirigenza capitanata dal presidente Angelo Barbi sia dei tifosi.
Gli estensi, infatti, sono attualmente al terzo posto con 18 punti (5 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte), con 36 gol fatti e 31 subiti. Merito sicuramente del lavoro del tecnico, Julio Fernandez, al secondo anno sulla panchina estense, e degli innesti di mercato effettuati dalla società, con Ercolessi (dal Pescara), Nora (dall'Asti Campione d'Italia uscente), Fernandão (dalla Dinamo Mosca) e Saad (dal Barcellona) fiori all'occhiello della sessione estiva dei trasferimenti. Proprio l'ex blaugrana ha raccontato del suo impatto col mondo del futsal italiano, svelando i suoi pensieri riguardo le strutture, la mentalità e gli allenamenti di una realtà che comunque già conosceva, avendo militato dal 2004 al 2006 nella Luparense: "Ci sono tanti aspetti da migliorare, a cominciare dalle squadre e dal campionato, passando per gli allenatori e i dirigenti, fino ad arrivare al fatto che in Italia i giocatori di futsal non sono professionisti. Le strutture delle squadre sono fragili e disordinate, non è possibile che l'allenatore debba ricoprire ruoli che dovrebbero svolgere altre figure professionali. L'allenatore deve allenare, il dirigente si deve occupare delle questioni burocratiche, il raccattapalle deve raccogliere i palloni e così via."
Il laterale di San Paolo ha poi sviscerato le principali differenze tra il futsal spagnolo, che conosce bene avendo vestito per ben otto anni la maglia del Barcellona (49 reti in 158 presenze) dopo tre anni di Móstoles, e il futsal italiano: "La differenza fondamentalmente sta nei campi e nei palloni, oltre che nel fatto, come dicevo primamche in Spagna i giocatori di futsal sono tutti professionisti. Lì tutti, dirigenti, allenatori e giocatori hanno un contratto che devono rispettare, mentre qui anche se si firma un contratto di 2-3 anni si deve essere consapevoli che dopo anche sei mesi la società può mandarti via."
Saad, infine, ha svelato i retroscena del suo approdo nel nostro Paese, nel quale è riuscito, almeno finora, ad ambientarsi nel migliore dei modi, mentre per quanto riguarda gli obiettivi del Kaos, il Campione d'Europa con la nostra Nazionale nel 2014, ha indicato le principali contendenti al titolo, che gli estensi voglio ovviamente raggiungere alla fine della stagione:
"Mi trovo bene in Italia, ma la cosa più importante è che anche la mia famiglia che è qui con me sta benissimo, a cominciare da mia moglie e i miei figli. Non pensavo sinceramente di riuscire a trovarci così a nostro agio dopo 10 anni di Spagna, ma devo dire che finora sta andando tutto alla grande. La città ci piace molto e con la squadra sono in completa sintonia nello spogliatoio. Per me è difficile trovare uno spogliatoio così unito, ma il nostro è formato da grandi uomini oltre che da grandi giocatori e questo fa la differenza. Vogliamo provare a vincere, ma dobbiamo sicuramente migliorare. Siamo una delle squadre più forti con Acqua&Sapone e Luparense, però quel che è certo è che dobbiamo continuare a lavorare e migliorare giorno dopo giorno."
Riccardo Selvi
