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Un Testaccio implacabile in fase offensiva: Martino, Mirante, Luziatelli, il poker di Mazzesi e la perla di Alessio Starace: l'Alitalia prova a reagire ma rimane impotente di fronte allo strapotere offensivo degli uomini di Broccatelli.
LA RICERCA DI CONTINUITA' - L'obiettivo della 4a vittoria consecutiva per il Testaccio, magari rosicchiando qualche punto alle tre di testa, è quello che alla Stella Azzurra ha prevalso fin da subito. L'Alitalia Calcio dal canto suo aveva tanta voglia di continuità, ma la costanza di risultati continua a rimanere sconosciuta alla formazione di Bernardo che resta ingolfata in una stagione di alti e bassi, di vittorie e sconfitte, che non rendono possibile fare pronostici o cercare un concreto obiettivo. L'unica previsione, quasi una certezza, era vedere in campo un inno alla filosofia 'tutti in attacco' comune alla due squadre in campo.
DOPPIO VANTAGGIO FOTOCOPIA - La partita non è quasi mai in discussione, con il Testaccio che si rende pericolosa tutte le volte che supera la metà campo grazie alle sublimi giocate di Simone Starace e le verticalizzazioni di Mirante. Il numero 14, rinomato anche per le sue doti balistiche, si rende più volte pericoloso sui calci piazzati, uno dei quali libera il destro di Martino. Poi è lo stesso Starace che va a concludere, dalla stessa zolla dell'1 a 0, questa volta però servito sulla corsa da un assist, neanche a dirlo, del numero 8. L'Alitalia riesce per un attimo a riaprila, con un ottimo scarico di Severini verso De Francesco che ha tutto il tempo di calibrare il tiro che batte Neri.
MAZZESI SALE IN CATTEDRA - Forse preoccupato dai compagni che potevano rubargli la scena, a metà di primo tempo inizia a colpire verso la porta anche Filippo Mazzesi. Il fatto che sia in stato di grazia si deduce dal dato che smette di segnare solo quando esce dal campo: realizza 4 gol in 15 minuti, uno in rovesciata, uno dalla distanza sotto la traversa, uno piazzato sotto l'angolino, uno da bomber di razza. Come se non bastasse, è suo l'assist per il gol di Luziatelli. E' "Le God"? Più che un quarto d'ora granata la sua pare un'apparizione trascendentale, dato che l'ambiente intorno al campo centrale della Stella Azzurra pare sussultare silenzioso, tanto curioso quanto sconcertato. Il "9" del Testaccio pare guidato (e non esageriamo) da un afflato divino..per una volta si applaude e basta...
L'ULTIMA PERLA - Nel secondo tempo il Testaccio si ferma, con Mazzesi che rimane per diversi minuti in panchina. L'Alitalia davanti c'è ma crea pericoli più grazie a spunti individuali, tra cui quelli di De Michele, il migliore dei suoi che va anche in gol. C'è uno squillo anche di Luca Severini, che calcia una punizione che viene però notevolmente deviata dalla barriera. Sul finale c'è spazio anche per Alessio Starace, che decide di dribblare metà degli avversari per consegnare 'ai posteri' il tocco di classe finale. Solo complimenti per i ragazzi di Broccatelli a cui vanno solo applausi per il gioco creato ma anche un grazie per le perle che ci hanno consegnato. L'Alitalia Calcio continua ad alternare la fase di decollo e di discesa: la scusante di questa sera è che il Testaccio era semplicemente ingiocabile.
Lorenzo Magnanelli
LA RICERCA DI CONTINUITA' - L'obiettivo della 4a vittoria consecutiva per il Testaccio, magari rosicchiando qualche punto alle tre di testa, è quello che alla Stella Azzurra ha prevalso fin da subito. L'Alitalia Calcio dal canto suo aveva tanta voglia di continuità, ma la costanza di risultati continua a rimanere sconosciuta alla formazione di Bernardo che resta ingolfata in una stagione di alti e bassi, di vittorie e sconfitte, che non rendono possibile fare pronostici o cercare un concreto obiettivo. L'unica previsione, quasi una certezza, era vedere in campo un inno alla filosofia 'tutti in attacco' comune alla due squadre in campo.
DOPPIO VANTAGGIO FOTOCOPIA - La partita non è quasi mai in discussione, con il Testaccio che si rende pericolosa tutte le volte che supera la metà campo grazie alle sublimi giocate di Simone Starace e le verticalizzazioni di Mirante. Il numero 14, rinomato anche per le sue doti balistiche, si rende più volte pericoloso sui calci piazzati, uno dei quali libera il destro di Martino. Poi è lo stesso Starace che va a concludere, dalla stessa zolla dell'1 a 0, questa volta però servito sulla corsa da un assist, neanche a dirlo, del numero 8. L'Alitalia riesce per un attimo a riaprila, con un ottimo scarico di Severini verso De Francesco che ha tutto il tempo di calibrare il tiro che batte Neri.
MAZZESI SALE IN CATTEDRA - Forse preoccupato dai compagni che potevano rubargli la scena, a metà di primo tempo inizia a colpire verso la porta anche Filippo Mazzesi. Il fatto che sia in stato di grazia si deduce dal dato che smette di segnare solo quando esce dal campo: realizza 4 gol in 15 minuti, uno in rovesciata, uno dalla distanza sotto la traversa, uno piazzato sotto l'angolino, uno da bomber di razza. Come se non bastasse, è suo l'assist per il gol di Luziatelli. E' "Le God"? Più che un quarto d'ora granata la sua pare un'apparizione trascendentale, dato che l'ambiente intorno al campo centrale della Stella Azzurra pare sussultare silenzioso, tanto curioso quanto sconcertato. Il "9" del Testaccio pare guidato (e non esageriamo) da un afflato divino..per una volta si applaude e basta...
L'ULTIMA PERLA - Nel secondo tempo il Testaccio si ferma, con Mazzesi che rimane per diversi minuti in panchina. L'Alitalia davanti c'è ma crea pericoli più grazie a spunti individuali, tra cui quelli di De Michele, il migliore dei suoi che va anche in gol. C'è uno squillo anche di Luca Severini, che calcia una punizione che viene però notevolmente deviata dalla barriera. Sul finale c'è spazio anche per Alessio Starace, che decide di dribblare metà degli avversari per consegnare 'ai posteri' il tocco di classe finale. Solo complimenti per i ragazzi di Broccatelli a cui vanno solo applausi per il gioco creato ma anche un grazie per le perle che ci hanno consegnato. L'Alitalia Calcio continua ad alternare la fase di decollo e di discesa: la scusante di questa sera è che il Testaccio era semplicemente ingiocabile.
Lorenzo Magnanelli
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