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La 26esima giornata mette di fronte il De Angelis e il Real Granella. Entrambe le compagini non se la passano affatto bene in termini di classifica che vede i padroni di casa in 14esima posizione seguiti ad appena tre distanze proprio dal Real Granella, che vuole abbandonare il penultimo posto con il quale si retrocede direttamente.
IL DE ANGELIS AFFONDA - Con la sconfitta di ieri sera sono 12 le partite consecutive in cui gli amaranto non riescono a fare punti. L’ultima vittoria era giunta contro l’Alitalia Calcio nella 14esima giornata. Di lì in avanti solo sconfitte per la banda di De Santis. C’è da soffermarsi a pensare che sebbene molti di questi insuccessi siano comprensibili date le problematiche che affliggono la squadra (assenze in primis), alcuni altri, come quello di ieri sera, forse si sarebbero potuti evitare se si fosse scesi in campo anche con un altra testa. Adesso che si fa davvero dura, e non si possono più commettere passi falsi, un calendario comunque clemente, offre una sfida ancora alla portata, nella quale De Angelis e company se la vedranno con gli Hammers ultimi in classifica.
MARINO SPEZZA L’EQUILIBRIO - Lo abbiamo detto tanto volte, ma non possiamo esimerci ancora dal sottolineare come senza Minotti lì davanti, sia davvero difficile per gli amaranto andare a finalizzare. Ieri questa carenza si è vista anche di più, forse perché dall’altra parte l’attaccante Marino ha rappresentato l’arma in più per il Granella; autentico spartiacque che ha cambiato il volto della gara. Con due gol e molte occasioni create ha contribuito di parecchio a condurre il Granella al successo.
VIETATO ARRENDERSI - Prima di ogni altra cosa, il De Angelis adesso dovrà riuscire a mantenere la calma, scrollandosi di dosso la paura di sbagliare ancora, e affrontando ogni step senza pensare a quello successivo. Vietato tirare i remi in barca quindi, anche perché sarebbe da folli dal momento che comunque ancora nulla è perduto. Bisogna intanto raggiungere i play-out, e poi giocare ogni partita di essi come se non ci fosse un domani.
Marco Zinghini
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