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Superare la crisi (tre sconfitte di fila) e tenere il passo di un Pisana tornato a correre. Questi gli obbiettivi di un Testaccio assai rimaneggiato, giunto alla vigilia del termine della regular con tutto e niente in ballo. In campo troverà un Real Granella penultimo e già rassegnato alla sopravvivenza pura come obbiettivo primario dei prossimi mesi
GIORNI NERI - Dai primi minuti appare chiaro che qualcosa nelle certezze del Testaccio si è rotto. Gli indizi c'erano già ai tempi della sconfitta a valanga contro il modesto Atletico Fiumicino, ma si palesano in realtà già dai primi minuti di questo incontro. In teoria il Real Granella avrebbe poco da impensierire una delle squadre più travolgenti della Lega: eppure sono i padroni di casa a rendersi pericolosi fin dall'inizio, e ancora più strano, a contenere gli avversari senza il minimo sforzo. Poco da segnalare in termini di conclusioni per tutto il primo tempo, con Rau che si limita a respingere i tentativi dei comunque spenti Baldassarre e Roversi. Sempre vivo invece il Granella, che grazie alla sfacciataggine in dribbling e uno contro uno dei vari De Stefanis, De Seta e Pacifici sembra capace di andare in porta in qualunque momento. Il marchio nero della sfortuna è però Daniel Neri a timbrarlo, pasticciando su un colpo di testa innocuo proprio di Pacifici e mettendosi di fatto il pallone in porta da solo. Avanti è il Granella, 1-0.
GRANELLA A VALANGA - Secondo tempo che si avvia come naturale proseguimento di quanto visto nel primo: il Testaccio è sotto, sa di avere molto da perdere e sposta il baricentro sempre più avanti. Il nervosismo è palpabile, non ci sono gli spazi per tentare il colpo di qualità. Va con la spensieratezza degli incoscienti invece il Granella, e viene giustamente ripagato. I metri liberi sono molti, gli avversari messi male (il povero Mirante rimane praticamente da solo a fare fase difensiva ed impostazione). Prima il sempre più carico Pacifici trova la doppietta (oddio, un gol e mezzo va') liberandosi magistralmente della marcatura e aprendo a giro di sinistro, poi è il turno di Giampaoli tentare l'ennesimo bolide dalla difesa. Ma stavolta la traiettoria è quella giusta, e complice un Neri non in serata arriva un 3-0 che sa di dono dal cielo. A dieci dalla fine, è un clamoroso triplice vantggio per i padroni di casa.
FORZA DELLA DISPERAZIONE - Dieci minuti ed incontro, non bellissimo dal punto di vista tecnico ma entusiasmante da quello agonistico, tutt'altro che chiuso. Si gioca sempre meno, volano paroloni, time out, litigi interni e non, e si culmina con l'espulsione del panchinaro Colizza per il Testaccio, reo di essersi messo a lanciare scarpini in campo in un numero giullaresco. La tensione è palpabile, parlando eufemisticamente. Le maglie bianche riescono in qualche modo a trovare la forza alzare la testa: neanche un paio di minuti dopo il possibile colpo del Ko di Giampaoli, ed ecco che Mazzesi trova per la prima volta fuori posizione i difensori granata. 3-1. L'euforia si diffonde, e un istante dopo Mirante pennella uno splendido tiro a giro che va a stamparsi sulla traversa: neanche il tempo di lanciarsi in fantasiose bestemmie da parte delle panchine che Baldassarre ribadisce al volo prima che il pallone tocchi terra. 3-2 e, teoricamente, tutto aperto. Ma il Granella si ricompatta, manca ormai poco, e la reazione sembra dettata più dalla disperazione che dalla vera consapevolezza di poter ribaltare. Il secondo tempo scivola nel recupero, il recupero nel triplice fischio: finisce così.
Tre punti abbastanza clamorosi per il Real Granella, inaspettati quanto meritati al termine di una gara tra le più tese di questo finale di stagione. Incubo senza fine per il Testaccio, che manca un goloso match point e rimanda ogni discorso playoff all'ultima giornata.
Saverio Felici