"Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi". La frase più famosa del "Gattopardo", pronunciata da Tancredi riguardo vicende che con la pallacanestro c'entrano poco, calza a pennello per la situazione della Poderosa. Dopo una stagione perfetta, con mesi di imbattibilità e una promozione raggiunta giocando il basket migliore, è tempo di ricostruzione. Salire di categoria comporta spesso il dover cambiare giocatori per ragioni di regolamento o miglioramento dell'organico. La società ha già aggiunto pedine importanti alla scacchiera di coach Ceccarelli in vista della nuova avventura.
Nuova stagione, nuova squadra. Visto l'arrivo di un giocatore come Powell, siete orientati a confermare ciò che vi hanno portato a dominare la Serie B?
"Sì, i nostri propositi sono esattamenti questi. Sviluppare il sistema di gioco partendo dall'appoggio di palla in post basso o comunque avere lunghi potenti come avevamo l'anno scorso. Con Powell e Amoroso dovremmo salire ulteriormente di livello e a loro affiancheremo un 3 di energia per partire con una base già consolidata negli scorsi mesi. È logico che dobbiamo cambiare qualcosa perché le due categorie sono diverse e bisogna tener conto di altri fattori, quindi sarà una scoperta"
Cosa vi portate dietro di positivo e cosa pensate possa essere invece negativo in un contesto che naturalmente cambierà?
"Finalmente, dopo almeno due anni, non si giocherà con il pronostico sempre a favore. Non avremo più la spada sulla testa che ti costringe a vincere sempre, giocare bene e dare spettacolo. Il punto negativo è che questa società e questa squadra, negli ultimi tre anni, ha avuto l'ottanta percento di vittorie tra campionato, playoff e Coppe Italia. Quindi andare in un campionato dove per salvarti direttamente senza play-out serve una percentuale sopra il quaranta, ed essendo questo il nostro primo obiettivo, c'è bisogno che chi ci segue sappia che i vecchi risultati non saranno riproponibili. Le vittorie in trasferta saranno durissime e in casa giocheremo contro formazioni che probabilmente saranno più attrezzate di noi. Essere la mina vagante, comunque, non ci dispiacerebbe e ci impegneremo anche per questo"
Quale episodio di questi ultimi mesi si porta nello zainetto delle esperienze, che poi ritiene essere rappresentativo della vostra crescita?
"L'anno scorso è stato strano. Ogni vittoria veniva considerata scontata, ma non è mai così. Un punto di svolta è stato sicuramente quando siamo andati a giocarci la Coppa Italia. Siamo arrivati un pò impauriti, dopo aver perso di diciotto a Matera, e tutti dicevano che eravamo la classica squadra che si scioglieva con le grandi. Invece abbiamo dimostrato di avere gli attributi anche se poi Orzinuovi ci ha battuto nel finale, ma dopo la vittoria con Bergamo le nostre antenne si sono alzate e abbiamo capito che si poteva fare. Quello è stato un bivio fondamentale per la nostra crescita"
Fabio Bartolini
Nuova stagione, nuova squadra. Visto l'arrivo di un giocatore come Powell, siete orientati a confermare ciò che vi hanno portato a dominare la Serie B?
"Sì, i nostri propositi sono esattamenti questi. Sviluppare il sistema di gioco partendo dall'appoggio di palla in post basso o comunque avere lunghi potenti come avevamo l'anno scorso. Con Powell e Amoroso dovremmo salire ulteriormente di livello e a loro affiancheremo un 3 di energia per partire con una base già consolidata negli scorsi mesi. È logico che dobbiamo cambiare qualcosa perché le due categorie sono diverse e bisogna tener conto di altri fattori, quindi sarà una scoperta"
Cosa vi portate dietro di positivo e cosa pensate possa essere invece negativo in un contesto che naturalmente cambierà?
"Finalmente, dopo almeno due anni, non si giocherà con il pronostico sempre a favore. Non avremo più la spada sulla testa che ti costringe a vincere sempre, giocare bene e dare spettacolo. Il punto negativo è che questa società e questa squadra, negli ultimi tre anni, ha avuto l'ottanta percento di vittorie tra campionato, playoff e Coppe Italia. Quindi andare in un campionato dove per salvarti direttamente senza play-out serve una percentuale sopra il quaranta, ed essendo questo il nostro primo obiettivo, c'è bisogno che chi ci segue sappia che i vecchi risultati non saranno riproponibili. Le vittorie in trasferta saranno durissime e in casa giocheremo contro formazioni che probabilmente saranno più attrezzate di noi. Essere la mina vagante, comunque, non ci dispiacerebbe e ci impegneremo anche per questo"
Quale episodio di questi ultimi mesi si porta nello zainetto delle esperienze, che poi ritiene essere rappresentativo della vostra crescita?
"L'anno scorso è stato strano. Ogni vittoria veniva considerata scontata, ma non è mai così. Un punto di svolta è stato sicuramente quando siamo andati a giocarci la Coppa Italia. Siamo arrivati un pò impauriti, dopo aver perso di diciotto a Matera, e tutti dicevano che eravamo la classica squadra che si scioglieva con le grandi. Invece abbiamo dimostrato di avere gli attributi anche se poi Orzinuovi ci ha battuto nel finale, ma dopo la vittoria con Bergamo le nostre antenne si sono alzate e abbiamo capito che si poteva fare. Quello è stato un bivio fondamentale per la nostra crescita"
Fabio Bartolini