Sono gli ultimi giorni di vacanza per Bergamo. Non c'è calma nella off-season giallonera. Prima la delusione, poi i punti interrogativi, la speranza ed infine la frenesia. Il ripescaggio ha dato ai lombardi la possibilità di salire in A2, quella possibilità che le finali di Montecatini avevano cancellato. Ora c'è da farsi trovare pronti: lo sa bene coach Cesare Ciocca, che è in vacanza, ma con la testa è già in palestra.
Per Bergamo è stata un'estate incredibile: mille dubbi, mille incertezze. Come l'avete vissuta?
"È stata un’estate sinceramente tosta, a cominciare da come è finita la stagione, non ce lo meritavamo. Abbiamo lavorato tanto, siamo arrivati in ottima forma alle Final Four, dopo una regular season e dei playoff difficili…restare fuori poi è forte.
Ci siamo rimasti male, dopo un lavoro duro e preciso che era durato due anni, crolla un po’ il castello. Poi c’è stato il secondo step, quello della totale incertezza, non si sapeva nemmeno se si andava avanti. Io ero in scadenza di contratto, ma ho aspettato, convinto che questa scommessa andasse rigiocata. Ero anche convinto che il Presidente non ci sarebbe stato a chiudere tutto così. Poi abbiamo capito che si sarebbe fatta la Serie B: il Presidente aveva deciso di rigiocarsi la carta. Eravamo in ritardo sulle altre e abbiamo rifatto la squadra in maniera veloce, per fare la B e per farla in modo importante. Finita la squadra, è uscita questa notizia, l'abbiamo presa con cautela visto quanto successo con Scafati. Quando si è materializzata la possibilità, c'è stata grandissima euforia, voglia di dimostrare quello che avevamo meritato. Abbiamo resettato tutto e ci siamo cominciati a preparare per giocare la serie A, per giocare in un girone durissimo con una squadra che era fatta per la serie B.
Per me è una grande soddisfazione, anche se volevo arrivarci vincendo a Montecatini. Sono convinto che se avessimo avuto la squadra al completo, così come ce l'avevano tutte le altre, ce l’avremmo fatta. Abbiamo avuto un po’ di fortuna dopo la sfortuna che ci aveva preso di mira a fine stagione".
Per Bergamo è stata un'estate incredibile: mille dubbi, mille incertezze. Come l'avete vissuta?
"È stata un’estate sinceramente tosta, a cominciare da come è finita la stagione, non ce lo meritavamo. Abbiamo lavorato tanto, siamo arrivati in ottima forma alle Final Four, dopo una regular season e dei playoff difficili…restare fuori poi è forte.
Ci siamo rimasti male, dopo un lavoro duro e preciso che era durato due anni, crolla un po’ il castello. Poi c’è stato il secondo step, quello della totale incertezza, non si sapeva nemmeno se si andava avanti. Io ero in scadenza di contratto, ma ho aspettato, convinto che questa scommessa andasse rigiocata. Ero anche convinto che il Presidente non ci sarebbe stato a chiudere tutto così. Poi abbiamo capito che si sarebbe fatta la Serie B: il Presidente aveva deciso di rigiocarsi la carta. Eravamo in ritardo sulle altre e abbiamo rifatto la squadra in maniera veloce, per fare la B e per farla in modo importante. Finita la squadra, è uscita questa notizia, l'abbiamo presa con cautela visto quanto successo con Scafati. Quando si è materializzata la possibilità, c'è stata grandissima euforia, voglia di dimostrare quello che avevamo meritato. Abbiamo resettato tutto e ci siamo cominciati a preparare per giocare la serie A, per giocare in un girone durissimo con una squadra che era fatta per la serie B.
Per me è una grande soddisfazione, anche se volevo arrivarci vincendo a Montecatini. Sono convinto che se avessimo avuto la squadra al completo, così come ce l'avevano tutte le altre, ce l’avremmo fatta. Abbiamo avuto un po’ di fortuna dopo la sfortuna che ci aveva preso di mira a fine stagione".
Avresti voluto rigiocare le finali di Montecatini con Mario Ghersetti a disposizione?
"Non solo Mario Ghersetti, anche Marco Planezio, poi avevamo Milani credo al 20%...giocava rischiando uno strappo: avevamo fuori due giocatori e tre quarti. I giorni successivi sono stati devastanti, sportivamente parlando eh! Avevamo lavorato in un certo modo e poi è svanito tutto, privati di due giocatori, quasi tre. Vorrei rigiocarla perché non è stato valorizzato il nostro percorso, abbiamo tenuto l'80% di vittorie in due stagioni. Sembrava la sconfitta avesse cancellato il nostro lavoro, ma io non l'ho dimenticato.
Adesso andrò in A2 con le mie idee, cercando di non fare una pallacanestro stereotipata. Dovrò essere bravo a capire che certe cose cambiano, la categoria è nuova, farò errori, ma li farò con la consapevolezza di voler lavorare sempre al massimo.
"Non solo Mario Ghersetti, anche Marco Planezio, poi avevamo Milani credo al 20%...giocava rischiando uno strappo: avevamo fuori due giocatori e tre quarti. I giorni successivi sono stati devastanti, sportivamente parlando eh! Avevamo lavorato in un certo modo e poi è svanito tutto, privati di due giocatori, quasi tre. Vorrei rigiocarla perché non è stato valorizzato il nostro percorso, abbiamo tenuto l'80% di vittorie in due stagioni. Sembrava la sconfitta avesse cancellato il nostro lavoro, ma io non l'ho dimenticato.
Adesso andrò in A2 con le mie idee, cercando di non fare una pallacanestro stereotipata. Dovrò essere bravo a capire che certe cose cambiano, la categoria è nuova, farò errori, ma li farò con la consapevolezza di voler lavorare sempre al massimo.
Ascolterò tutti quanti, ma con le mie convinzioni, nel pieno rispetto della fiducia che mi ha dato il Presidente, che ringrazio. Spero di giocarmi le mie carte: arrivo in punta di piedi, con umiltà ma senza timore. Da quando nel 2000-2001 subentrai a Giorgio Valli a Treviglio in B1, ho collezionato 550 partite in Serie B. In A2 porterò le mie idee, il nostro non sarà un basket robotizzato".
Adesso siete in una categoria superiore, con una squadra che era stata costruita per un altro campionato, giusto?
"La squadra è stata fatta per la B, per una B importante, sono stati presi tanti giocatori con presenze in A. Loro comunque avranno più responsabilità, più spazio rispetto alle esperienze già avute. Dovremo dare tutti il 200% in palestra, a livello di talento non saremo all’altezza di tante formazioni del Girone Est, che è più forte dell'Ovest. Oltre l'impegno mentale ci vuole impegno per migliorare, dobbiamo sopperire ad un gap fisico e atletico. Siamo convinti però che si possa ridurre.
Nonostante le oggettive difficoltà dobbiamo dimostrare di essere all'altezza. Non siamo arrivati qui per caso, i playoff li avevamo vinti: credo la formula della B sia forse da rividere. Non va comunque dimenticato l'innesto di Ferencz Bartocci, mentre Stefano Di Prampero è stato determinante per continuare. A livello organizzativo loro ci daranno la spita per far sì che Bergamo meriti questo campionato".
"La squadra è stata fatta per la B, per una B importante, sono stati presi tanti giocatori con presenze in A. Loro comunque avranno più responsabilità, più spazio rispetto alle esperienze già avute. Dovremo dare tutti il 200% in palestra, a livello di talento non saremo all’altezza di tante formazioni del Girone Est, che è più forte dell'Ovest. Oltre l'impegno mentale ci vuole impegno per migliorare, dobbiamo sopperire ad un gap fisico e atletico. Siamo convinti però che si possa ridurre.
Nonostante le oggettive difficoltà dobbiamo dimostrare di essere all'altezza. Non siamo arrivati qui per caso, i playoff li avevamo vinti: credo la formula della B sia forse da rividere. Non va comunque dimenticato l'innesto di Ferencz Bartocci, mentre Stefano Di Prampero è stato determinante per continuare. A livello organizzativo loro ci daranno la spita per far sì che Bergamo meriti questo campionato".
Come si può migliorare il roster?
"Ora stiamo provando a confermare Cazzolato, lui si sposa con il sistema che vogliamo portare avanti. Cerchiamo uno straniero con punti nella mani, ma con capacità di guadagnare vantaggi per lui e per gli altri. Non cerchiamo qualcuno che giochi il 90% delle azioni, ci serve un giocatore a giochi rotti ma in un contensto di squadra. Il confine è sottile, serve qualcuno che giochi tanti palloni ma che si faccia voler bene dai compagni.
Per scaramanzia non ho seguito le mosse delle altre, seguivo solo la B. Ora ho visto i roster…oltre alle squadre con grande blasone, la maggior parte ha roster di caratura grandissima: un girone duro e complesso.
Noi dobbiamo avere la forza per avere chimica e giocare insieme, soprattutto in difesa, per dare alla nostra pallacanestro un valore aggiunto e salvarci. Perchè quello è l'obiettivo, almeno per me".
Foto: Bergamo Basket
Carlo Bellotti
"Ora stiamo provando a confermare Cazzolato, lui si sposa con il sistema che vogliamo portare avanti. Cerchiamo uno straniero con punti nella mani, ma con capacità di guadagnare vantaggi per lui e per gli altri. Non cerchiamo qualcuno che giochi il 90% delle azioni, ci serve un giocatore a giochi rotti ma in un contensto di squadra. Il confine è sottile, serve qualcuno che giochi tanti palloni ma che si faccia voler bene dai compagni.
Per scaramanzia non ho seguito le mosse delle altre, seguivo solo la B. Ora ho visto i roster…oltre alle squadre con grande blasone, la maggior parte ha roster di caratura grandissima: un girone duro e complesso.
Noi dobbiamo avere la forza per avere chimica e giocare insieme, soprattutto in difesa, per dare alla nostra pallacanestro un valore aggiunto e salvarci. Perchè quello è l'obiettivo, almeno per me".
Foto: Bergamo Basket
Carlo Bellotti