Avete mai provato a scendere in strada e chiedere ad una persona qualsiasi se preferisca il calcio alla pallacanestro? La risposta non vi stupirebbe affatto, nella maggior parte dei casi; soprattutto in una cultura come quella italiana in cui il calcio è ben radicato nell'immaginario collettivo. Eppure girando per Palermo potreste ricredervi. Coach Verderosa lo sa ed è entusiasta.
Vi ritroverete in un girone come quello B che territorialmente ricopre squadre del centro-nord e tatticamente è diverso dai gruppi del sud, come vedete la cosa?
"Appena è iniziata a circolare la voce sul possibile ripescaggio e sulla possibilità di finire nel Girone B, sia io che la società siamo stati d'accordo sulla scelta da fare. Una nuova avventura è una cosa che volevamo fortemente: un pò perché ce lo meritavamo per quanto fatto nelle ultime due stagioni, e anche perché la società era pronta a trasferire il proprio progetto ad un livello superiore. Quest'opportunità di andare a giocare in un girone difficile con formazioni di qualità e soprattutto allenatori di primo livello ci carica e ci dà grande entusiasmo. È incredibile pensare che avremo l'occasione di esportare l'idea del basket palermitano in una realtà in cui non è mai andato"
Conoscendo alla perfezione l'ambiente palermitano, cos'è cambiato in questi ultimi anni nell'ambito della palla a spicchi?
"Senza nulla togliere a quello che è stato fatto prima di noi, penso che soprattutto in quest'ultimo anno società e staff tecnico abbiano lavorato in perfetta sintonia. Siamo riusciti a riportare a Palermo un entusiasmo incredibile: vedere un palazzetto con 1500 persone che ti sostiene ad ogni uscita, significa che il lavoro di tutti è stato straordinario. In una città come Palermo, dove il calcio è sempre stato lo sport più seguito, vedere la gente che ti ferma per chiederti delle partite e che ti sprona a raggiungere obiettivi maggiori è qualcosa di bellissimo. Bisogna dire che tutto questo, come ha già ribadito giustamente il Presidente, non sarebbe stato possibile senza l'appoggio del sindaco, delle istituzioni siciliane e dei capi degli impianti"
Tornando alla Serie B, quali sono le maggiori preoccupazioni derivanti dal salto di categoria?
"Le cose più complicate riguarderanno l'ambito organizzativo, perché tra una società che vuole fare la C e una che partecipa alla B c'è un abisso, e poi l'aspetto tecnico-tattico. Nel primo caso ci stiamo muovendo molto bene, grazie a tutti i componenti della società che come al solito stanno lavorando egregiamente. Per quello che riguarda l'aspetto tecnico-tattico penso che il nostro girone sia il più fisico e quindi si giocherà molto a pallacanestro, il gioco sarà più pulito, e questo deriva dal fatto che è anche tra i primi sul piano tecnico. La nostra fortuna è che negli ultimi mesi della stagione abbiamo provato anche un gioco più pulito e tecnico, ottenendo ottimi risultati. Se aggiungiamo a questo un'aggressività importante, potremo dire la nostra:"
Fabio Bartolini
FOTO: Green Basket Palermo / Giuseppe Pipitone
"Appena è iniziata a circolare la voce sul possibile ripescaggio e sulla possibilità di finire nel Girone B, sia io che la società siamo stati d'accordo sulla scelta da fare. Una nuova avventura è una cosa che volevamo fortemente: un pò perché ce lo meritavamo per quanto fatto nelle ultime due stagioni, e anche perché la società era pronta a trasferire il proprio progetto ad un livello superiore. Quest'opportunità di andare a giocare in un girone difficile con formazioni di qualità e soprattutto allenatori di primo livello ci carica e ci dà grande entusiasmo. È incredibile pensare che avremo l'occasione di esportare l'idea del basket palermitano in una realtà in cui non è mai andato"
Conoscendo alla perfezione l'ambiente palermitano, cos'è cambiato in questi ultimi anni nell'ambito della palla a spicchi?
"Senza nulla togliere a quello che è stato fatto prima di noi, penso che soprattutto in quest'ultimo anno società e staff tecnico abbiano lavorato in perfetta sintonia. Siamo riusciti a riportare a Palermo un entusiasmo incredibile: vedere un palazzetto con 1500 persone che ti sostiene ad ogni uscita, significa che il lavoro di tutti è stato straordinario. In una città come Palermo, dove il calcio è sempre stato lo sport più seguito, vedere la gente che ti ferma per chiederti delle partite e che ti sprona a raggiungere obiettivi maggiori è qualcosa di bellissimo. Bisogna dire che tutto questo, come ha già ribadito giustamente il Presidente, non sarebbe stato possibile senza l'appoggio del sindaco, delle istituzioni siciliane e dei capi degli impianti"
Tornando alla Serie B, quali sono le maggiori preoccupazioni derivanti dal salto di categoria?
"Le cose più complicate riguarderanno l'ambito organizzativo, perché tra una società che vuole fare la C e una che partecipa alla B c'è un abisso, e poi l'aspetto tecnico-tattico. Nel primo caso ci stiamo muovendo molto bene, grazie a tutti i componenti della società che come al solito stanno lavorando egregiamente. Per quello che riguarda l'aspetto tecnico-tattico penso che il nostro girone sia il più fisico e quindi si giocherà molto a pallacanestro, il gioco sarà più pulito, e questo deriva dal fatto che è anche tra i primi sul piano tecnico. La nostra fortuna è che negli ultimi mesi della stagione abbiamo provato anche un gioco più pulito e tecnico, ottenendo ottimi risultati. Se aggiungiamo a questo un'aggressività importante, potremo dire la nostra:"
Fabio Bartolini
FOTO: Green Basket Palermo / Giuseppe Pipitone