Tutto pronto per la Serie B 2017/2018. La Luiss vuole riconfermarsi, dopo i continui progressi delle stagioni passate. Dove può arrivare questa squadra? E com’è cambiata? Ci racconta tutto il suo head coach, Andrea Paccariè.
Coach, un’altra stagione sta per partire. Voi siete una formazione di universitari, quindi per forza di cose gente che arriva e gente che va via. Ci presenta il nuovo roster?
In linea di massima la squadra è invariata, abbiamo 4 ragazzi nuovi e si può dire che abbiamo spostato il baricentro più indietro. L’anno scorso eravamo dipendenti dai lunghi, con la coppia Ramenghi-Beretta. Quest’anno abbiamo una formazione più competitiva negli esterni e con meno rotazioni nei lunghi…poi vedremo se sarà proprio così o se ci sarà un piccolo ritocco.
Pur avendo disputato diverse volte i playoff sembra difficile immaginare un salto di categoria per voi che siete nati da un’università. La Serie B è il massimo data la natura della società?
La crescita non si ferma mai, tentiamo di aggiungere un obiettivo nuovo ogni stagione. Mantenere gli stimoli costanti per noi diventa complicato, perché c’è la sessione di esami, c’è chi già sa che finirà l’università e se ne andrà, c’è chi sterza dalla pallacanestro verso il lavoro. Per chi arriva il primo anno la fame di pallacanestro è tanta e si può spingere per ottenere un risultato importante, poi andando avanti la fame diminuisce e aumenta quella del lavoro. L'obiettivo massimo è la Serie B è vero, ma non sappiamo cosa ci si può presentare davanti dal momento in cui si potessero prendere stranieri anche in B. A quel punto potremmo prendere gli americani che vengono a fare il Master alla Luiss …le cose potrebbero anche cambiare. E se pescassimo l’americano giusto attenzione…
Che stagione sarà? Chi si aspetta di trovare un passo avanti alle altre in questo girone D?
Sicuramente Palestrina, Cassino e Salerno sono squadre di riferimento nel nostro girone. Entrambe le prime hanno problemi di infortuni, penso a Gatti e Alessandri per Palestrina, a Bagnoli per Cassino. Queste cose complicano i progetti, ma i roster sono profondissimi e di grande livello. In questo momento non ci sono tante notizie, Venafro (prima avversaria della stagione sabato 30 settembre, ndr) l’anno scorso ha fatto un girone di ritorno straordinario. Negli esterni sono rimasti quelli, nei lunghi hanno cambiato qualcosa. Per i valori aspettiamo a dire…poi si sa che a settembre si inizia in un modo e poi si sviluppa in tutt’altro.
L’anno scorso al PalaLuiss l’abbiamo vista insistere molto su Eugenio Beretta, parlandogli molto, consigliandolo e rimproverandolo. Esattamente su quale aspetto del suo gioco state lavorando di più?
Eugenio nell’ultimo anno e mezzo ha fatto progressi esponenziali, molto interessanti. Non è sempre acceso con l’attenzione e con la carica agonistica…potrebbe fare ancora tantissime cose. Quest’anno stiamo facendo un esperimento, vogliamo vedere se siamo in grado di giocare con Eugenio da ala grande. Ci possiamo permettere il lusso di sperimentare. Lui ha margini di miglioramento molto buoni, sia sull’attenzione che sull’espressione del gioco. Il progetto è ambizioso: giocare con Martone da 5 e Beretta da 4. In totale controtendenza con la direzione del basket, potrebbe essere anche una follia…
A poche giornate dal termine della regular season, prima della partita, l’abbiamo vista chiacchierare a lungo con coach Lulli a Palestrina, com’è il rapporto con lui e di cosa parlavate?
I rapporti sono eccellenti, sia con lui che con Palestrina. i miei trascorsi lì non li dimentico, la voglia di competere e di battersi era una componente ben visibile in tutte le partite in casa. Ora poi sono 41 anni che alleno, giocare o meno i playoff non porta l'ulcera…c’è più serenità rispetto a quando hai 20 anni. Tra di noi ci può benissimo essere il piacere di condividere la passione per il gioco e qualche opinione.
Lorenzo Siggillino