La Rosa: "La storia dei dissapori con Goldbet mai constatata nella realtà dei fatti"

Perdere con onore è tutta un’altra cosa. Questo deve aver pensato capitan Mirko La Rosa al triplice fischio della partita contro Goldbet Calcio a 8, in una gara persa dai suoi per 3-1, seppur giocata per buona parte conducendo le operazioni. Il clima di distensione in casa Code 272 si evince anche dalla serenità al microfono del capitano:
“Perdere partite come questa ci può stare, anche perchè continuare a parlare di assenze o presenze non ha senso. Noi siamo questi, su questi giocatori dobbiamo fare affidamento per terminare con onore una stagione che ci aveva visto partire malissimo per mille motivi. Siamo stati sfavoriti dal lungo terreno oggi, che ci ha portato a provare troppe volte la via del lancio lungo, che contro difensori della caratura di quelli della Goldbet non è mai una buona idea”.

Sull’aspetto morale vuole soffermarsi La Rosa, che è stato esempio così come i giocatori avversari di una gara con zero proteste e discussioni, non certamente una consuetudine in una Lega Calcio a 8 dove la polemica sta troppe volte prendendo il posto del “calciotto giocato”:
“Giocavamo contro una squadra di amici, la storia della diaspora e dei dissapori tra di noi dopo la scissione dello scorso anno è più una news giornalistica che una cosa successa nella realtà. Per questo il clima - anche se gli interventi duri ci sono stati com’era giusto che fosse - è stato sempre sereno e senza polemica nei confronti dell’arbitraggio. Esempio è un mio intervento su Stefano Carboni, come ce ne siamo fatti mille quando giocavamo insieme. Darsi il cinque e continuare a confrontarsi fieramente sul campo è quello che serve”.

Sospesi tra la voglia di emergere verso la zona playoff e la fisiologica paura di essere risucchiati di nuovo verso la zona playout, quelli di Code 272 continuano a pensare “partita-dopo-partita”. Come insegnava già la vecchia Venere in Bikini, i conti si fanno alla fine.

Ufficio Stampa Code 272
Serie A Lega Calcio a 8