Il Fiorini di via Costantino s’infiamma per l’ultima fatica del Tormarancio prima delle ferie natalizie. L’avversario designato per il dodicesimo turno è l’Atletico Grifone, squadra tecnica e veloce albergante in sesta posizione nel livellato Girone D, dominato proprio dai padroni di casa.
PRIMO ROUND GRIFONE - La sesta forza della classe si presenta in casa della forte capolista senza troppi retropensieri, impostando una partita gagliarda a contrasto e veloce sulle fasce, col Tormarancio che soffre un po’ punzecchiato ai fianchi, fino all’azione che genera il calcio di rigore che spacca a metà il primo tempo. Martella non è esattamente glaciale e calcia chiudendo gli occhi, la sfera sbatte sulle gambe di De Amicis (che carisma tra i pali) e finisce in rete. Il vantaggio ospite “sveglia” il Tormarancio, complice anche l’ingresso di Daniele Di Cuffa, che darà vita nella ripresa ad un autentico “one man show”.
DI CUFFA BASTA E AVANZA - Un collettivo granitico con un centrocampo solido e tecnico come quello del Tormarancio ha potuto beneficiare di due capolavori d’autore nel secondo tempo, tecnicamente parlando, da parte di un giocatore che nonostante il passare degli anni sa rifiorire di volta in volta. Di Cuffa inaugura la ripresa raccogliendo una precisa verticalizzazione da dietro e scagliandola al volo di sinistro in rete per l’1-1. La partita è intensa, a tratti vibrante nonostante le occasioni latitanti a causa di fasi difensive accorte e di un De Amicis in formato “l’area di rigore è territorio mio”. Serve un’altra magia di Di Cuffa, che trasforma una punizione a due in area per gamba tesa (altra finezza di una direzione di gara mai ipocrita e sempre “ascoltata” dai giocatori) in una pennellata alla Maradona (Napoli-Juve 1987/1988) che si insacca nel “sette” a dieci minuti dal gong.
Terminerà così, con la capolista a raccogliersi in abbraccio attorno al suo totem, che ha fatto brillare anche i compagni in una mattinata che s’annunciava difficile per via delle assenze e del modulo da ridisegnare. Un buon Atletico Grifone, dal canto suo, prosegue nel percorso di crescita e consapevolezza, sapendo bene che non tutte le giornate dovranno incrociare le lame con un Di Cuffa del genere.