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Vittoria faticosa ma meritata per il De Rossi. Gli uomini di casa allungano ulteriormente la striscia di vittorie consecutive, sono sei al momento. Il club di Via Vigna di Fabbri, nonostante la vittoria rumorosa del Corcolle, mantiene la vetta. Di tutt'altro avviso è il Crystal Pioda, che non vince da un mese. Nelle ultime quattro partite, dalle quali sono stati racimolati appena due punti, hanno influito i tanti infortuni e la mancanza di esperienza. È pur vero che lì dove finiscono la sfortuna e i demeriti del Pioda, comincia il valore del Corcolle e del De Rossi.
PRIMO TEMPO - La chiave di volta dei primi 45 minuti è sicuramente il calcio di rigore. Contestatissimo dai giocatori del Crystal Pioda. Il penalty concesso dal direttore di gara non è stato digerito dagli ospiti, che l'hanno ribadito anche nel post partita, attraverso le parole del mister Andrea Salaris. Per comprendere meglio l'amarezza dei gialloblu, è necessario riavvolgere il nastro trenta secondi prima del contatto tra Paradiso e Capocetti: Cannone serve con le mani in area Espin Quintana, che va a terra sull'intervento di Ciotti. Secondo l'arbitro è tutto regolare. Le proteste sono eloquenti, sia sulle tribune che in panchina. Su un contatto simile pochi secondi dopo l'arbitro decide di decretare la massima punizione. Probabilmente dalla compagine del Crystal Pioda la decisione è stata interpretata come un compenso per l'errore precedente. Per completezza di cronaca è doveroso affermare che il contatto sembra esserci, inoltre al di là delle decisioni arbitrali tra i due team a meritare maggiormente il vantaggio è stato il De Rossi. I rossoblu hanno occupato il centrocampo avversario per lungo tempo, facendo però fatica a sfondare.
SECONDO TEMPO - "Niente è sufficiente, se non il meglio". Questo recita, in latino, il logo della squadra capitanata da Di Renzi, riprendendo lo stemma degli inglesi dell'Everton. Non riesce però la formazione di Salaris a fare meglio del primo tempo. Si rende pericolosa su calcio da fermo, e con qualche incursione di Capocetti, ma nel complesso il De Rossi riesce ad amministrare. Un'altra dura mazzata arriva da Favetta che, dopo un colpo di testa sul palo, sfrutta il cross di Tommasini e raddoppia. Per il colpo di grazia, ci pensa Trombetta, che si fa espellere per doppia ammonizione. Con il passare del tempo si riducono sempre di più le speranze del Pioda, che conclude la partita in 9 uomini.
Per ironia della sorte, le due rose dovranno affrontare nel prossimo turno l'ultima e la penultima della classe.
Il De Rossi, nel più classico dei testacoda, andrà in casa dell'Ordine Ingegneri Roma con la consapevolezza delle tante insidie che nasconde il match.
Anche la ditta di Stefano Conti Pioda, consapevole della tignosità del Montecomprati, cercherà di riscattare il pareggio dell'andata, per lasciarsi alle spalle un mese da dimenticare.
Emiliano Pirri
SECONDO TEMPO - "Niente è sufficiente, se non il meglio". Questo recita, in latino, il logo della squadra capitanata da Di Renzi, riprendendo lo stemma degli inglesi dell'Everton. Non riesce però la formazione di Salaris a fare meglio del primo tempo. Si rende pericolosa su calcio da fermo, e con qualche incursione di Capocetti, ma nel complesso il De Rossi riesce ad amministrare. Un'altra dura mazzata arriva da Favetta che, dopo un colpo di testa sul palo, sfrutta il cross di Tommasini e raddoppia. Per il colpo di grazia, ci pensa Trombetta, che si fa espellere per doppia ammonizione. Con il passare del tempo si riducono sempre di più le speranze del Pioda, che conclude la partita in 9 uomini.
Per ironia della sorte, le due rose dovranno affrontare nel prossimo turno l'ultima e la penultima della classe.
Il De Rossi, nel più classico dei testacoda, andrà in casa dell'Ordine Ingegneri Roma con la consapevolezza delle tante insidie che nasconde il match.
Anche la ditta di Stefano Conti Pioda, consapevole della tignosità del Montecomprati, cercherà di riscattare il pareggio dell'andata, per lasciarsi alle spalle un mese da dimenticare.
Emiliano Pirri