La nona giornata della massima serie mette davanti le ultime due forze del campionato: Planet Win Alberone e Magnitudo BQuadro, entrambe con una sola vittoria all’attivo e ferme a tre punti in coda alla classifica. L’occasione per emergere dai bassifondi è doppia, dato il doppio passo falso di Evojob Betting Garbatella e Tiber Team.
LA SPINA DORSALE – Nei padroni di casa c’è tanta frenesia di trovare subito il vantaggio, tant’è che mister Concutelli si presenta con Palmerini centravanti, supportato dall’eclettico Sejdini e dagi inserimenti di Campanella. Quest’ultimo, insieme all’attentissimo Zerbinati, guida i suoi ad un buon primo tempo in cui spiccano i repentini cambi di fronte. Pronti-via e dopo cinque minuti il risultato è già sull’1-1, complice un reparto offensivo di un Magnitudo spregiudicato quanto basta. Negli ospiti Gjeka guida l’attacco non dando mai punti di riferimento, Mari è un incubo quando punta nell’uno contro uno. È proprio il numero 4 a fissare il punteggio sul 2-1 con una bella girata dal limite dell’area di rigore e allo scadere del primo tempo.
PRIMA L’ORGOGLIO – La posta in palio è alta e le due squadre cominciano a sentire il peso dei minuti che passa. C’è tanta voglia di far bene ed il Magnitudo riparte come aveva chiuso la prima frazione: prima ci riprova Gjeka con un piazzato che lambisce il palo, poi Brugnoli si inventa il gol più bello della serata, con una sassata che si infrange sotto l’incrocio dei pali. Il Planet Win prova a reagire con un doppio tentativo firmato Sejdini-Campanella, che trova prima l’opposizione di Faiola poi del muro difensivo. A tre minuti dal fischio finale Sejdini la riapre sfruttando un errore in fase di impostazione, ma l’assalto finale viene eclissato dal penalty trasformato da Sciuto nei minuti di recupero. Il Magnitudo BQuadro torna a vincere dopo il pesante 6-1 patito contro la Taverna dei quaranta, si prende tre punti contro una diretta concorrente per la salvezza e raggiunge l’Evojob Betting Garbetella. Il Planet Win Alberone ci mette grinta ma non basta, per risalire la china è necessaria più concentrazione nei momenti chiave della partita: dopo la sosta, l’occasione sarà il derby del litorale con la Mar Lazio.
Cristiano Colagrossi
LA SPINA DORSALE – Nei padroni di casa c’è tanta frenesia di trovare subito il vantaggio, tant’è che mister Concutelli si presenta con Palmerini centravanti, supportato dall’eclettico Sejdini e dagi inserimenti di Campanella. Quest’ultimo, insieme all’attentissimo Zerbinati, guida i suoi ad un buon primo tempo in cui spiccano i repentini cambi di fronte. Pronti-via e dopo cinque minuti il risultato è già sull’1-1, complice un reparto offensivo di un Magnitudo spregiudicato quanto basta. Negli ospiti Gjeka guida l’attacco non dando mai punti di riferimento, Mari è un incubo quando punta nell’uno contro uno. È proprio il numero 4 a fissare il punteggio sul 2-1 con una bella girata dal limite dell’area di rigore e allo scadere del primo tempo.
PRIMA L’ORGOGLIO – La posta in palio è alta e le due squadre cominciano a sentire il peso dei minuti che passa. C’è tanta voglia di far bene ed il Magnitudo riparte come aveva chiuso la prima frazione: prima ci riprova Gjeka con un piazzato che lambisce il palo, poi Brugnoli si inventa il gol più bello della serata, con una sassata che si infrange sotto l’incrocio dei pali. Il Planet Win prova a reagire con un doppio tentativo firmato Sejdini-Campanella, che trova prima l’opposizione di Faiola poi del muro difensivo. A tre minuti dal fischio finale Sejdini la riapre sfruttando un errore in fase di impostazione, ma l’assalto finale viene eclissato dal penalty trasformato da Sciuto nei minuti di recupero. Il Magnitudo BQuadro torna a vincere dopo il pesante 6-1 patito contro la Taverna dei quaranta, si prende tre punti contro una diretta concorrente per la salvezza e raggiunge l’Evojob Betting Garbetella. Il Planet Win Alberone ci mette grinta ma non basta, per risalire la china è necessaria più concentrazione nei momenti chiave della partita: dopo la sosta, l’occasione sarà il derby del litorale con la Mar Lazio.
Cristiano Colagrossi